
Negli ultimi tempi, il tema degli autovelox non omologati ha suscitato grande interesse tra gli automobilisti italiani, soprattutto dopo alcune sentenze della Corte di Cassazione che hanno fatto chiarezza su un aspetto cruciale: la validità delle multe emesse da questi dispositivi. Ma cosa succede esattamente a una multa rilevata da un autovelox non omologato? Scopriamolo insieme.
La differenza tra approvazione e omologazione
Per capire il destino di queste sanzioni, è fondamentale partire dalla distinzione tra “approvazione” e “omologazione”. Secondo la Cassazione (ad esempio con l’ordinanza n. 10505/2024), i due termini non sono sinonimi. L’approvazione è un’autorizzazione preliminare che riguarda il prototipo di un dispositivo, mentre l’omologazione è un processo tecnico obbligatorio che verifica la conformità dell’apparecchio ai requisiti normativi, garantendone la precisione e l’affidabilità. L’articolo 142, comma 6 del Codice della Strada stabilisce infatti che le apparecchiature per il controllo della velocità devono essere “debitamente omologate” per essere considerate fonti di prova valide.
Se un autovelox è solo approvato ma non omologato, le multe che emette possono essere considerate illegittime. Questo principio, ribadito anche in pronunce successive come l’ordinanza n. 20913/2024, ha aperto la strada a numerosi ricorsi da parte degli automobilisti.
Il destino delle multe: annullamento possibile, ma non automatico
Le multe rilevate da un autovelox non omologato non vengono annullate automaticamente. Per invalidarle, l’automobilista deve agire presentando un ricorso. Ecco come funziona:
- Verifica dell’Omologazione: Il primo passo è controllare se l’autovelox è omologato. Questa informazione dovrebbe essere riportata nel verbale della multa. In caso di dubbio, si può richiedere l’accesso agli atti presso l’ente che ha installato il dispositivo (ad esempio il Comune o la Polizia Stradale) per ottenere il certificato di omologazione.
- Presentazione del Ricorso: Se si scopre che l’autovelox manca dell’omologazione, si può impugnare la multa. Ci sono due opzioni:
- Ricorso al Prefetto: Gratuito, va presentato entro 60 giorni dalla notifica del verbale. Tuttavia, se respinto, la sanzione può raddoppiare.
- Ricorso al Giudice di Pace: Costa almeno 43 euro (marca da bollo) e deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica. In questo caso, si possono richiedere accertamenti tecnici, ma i tempi sono più lunghi e, in caso di sconfitta, non c’è un aumento automatico della sanzione.
- Esito del Ricorso: Se il giudice o il prefetto accerta la mancata omologazione, la multa viene annullata perché priva di una base legale valida. In caso contrario, la sanzione resta in piedi e va pagata, con eventuali costi aggiuntivi se si è perso il ricorso al Prefetto.
Cosa succede se la multa è stata già pagata?
Purtroppo, chi ha già pagato la multa non può più contestarla. Il pagamento equivale a un’ammissione di colpa e chiude la possibilità di ricorso, anche se l’autovelox risultasse non omologato. Per le multe già pagate prima delle recenti sentenze della Cassazione, non esiste al momento un meccanismo automatico di rimborso, salvo iniziative specifiche delle amministrazioni (molto rare).
Il contrattacco del Ministero: una circolare controversa
Nonostante le sentenze della Cassazione, il Ministero dell’Interno ha emesso una circolare il 23 gennaio 2025, invitando i prefetti a rigettare i ricorsi basati sulla mancata omologazione. Secondo il Ministero, supportato da un parere dell’Avvocatura dello Stato, le procedure di approvazione e omologazione sarebbero sostanzialmente equivalenti. Questa posizione contrasta apertamente con la giurisprudenza della Cassazione, creando un’incertezza normativa che potrebbe portare a ulteriori contenziosi. Di fatto, i giudici di pace e i tribunali non sono vincolati dalle circolari ministeriali, ma seguono l’orientamento della Cassazione, quindi i ricorsi ben motivati hanno ancora buone possibilità di successo.
Impatto sulle Amministrazioni Locali
La questione degli autovelox non omologati preoccupa i Comuni, che negli ultimi anni hanno incassato somme ingenti dalle multe (si parla di oltre 1,5 miliardi di euro solo nel 2023). Un’ondata di ricorsi vittoriosi potrebbe mettere a rischio questi introiti, spingendo le amministrazioni a regolarizzare i dispositivi o a difendersi in giudizio, con costi aggiuntivi per i contribuenti.
Consigli per gli automobilisti
Se hai ricevuto una multa da un autovelox e sospetti che non sia omologato:
- Leggi attentamente il verbale e cerca riferimenti all’omologazione.
- Richiedi il certificato di omologazione entro i termini per il ricorso.
- Valuta con attenzione se procedere: il ricorso al Prefetto è più economico ma rischioso, quello al Giudice di Pace più sicuro ma costoso.
- Considera di consultare un esperto legale per massimizzare le probabilità di successo.
Conclusione
Le multe effettuate con un autovelox non omologato possono essere annullate, ma il processo richiede un’azione attiva da parte dell’automobilista. Le sentenze della Cassazione hanno dato una spinta importante ai diritti dei cittadini, ma la resistenza del Ministero mostra che la questione è tutt’altro che risolta. Nel frattempo, per chi guida, resta fondamentale rispettare i limiti di velocità, indipendentemente dalla legittimità tecnica degli strumenti di controllo: la sicurezza stradale non è negoziabile.
