Rubiu (Udc) sul crollo del solaio al Cto di Iglesias: “La sanità del Sulcis Iglesiente è una polveriera”

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Il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu insorge davanti al crollo del solaio nelle sale operatorie del Cto di Iglesias, avvenuto stamattina all’interno di uno dei padiglioni del complesso: “Scene dure da mandare giù. Solo per puro caso non ci sono feriti. La sicurezza strutturale dell’edilizia ospedaliera è uno dei temi che non può e non deve essere trascurato. La sanità del Sulcis Iglesiente è ormai declassata, con condizioni da terzo mondo. Una polveriera che sta esplodendo in queste settimane, con reparti inaugurati ma ancora inutilizzati e un’incuria senza precedenti”. Tanta paura e ora anche il rischio che nei prossimi giorni non si riesca a far proseguire l’attività chirurgica: “E’ l’ennesimo cedimento che appare come uno schiaffo per la città – riprende il capogruppo, giunto sul posto per accertare i danni – con i medici e gli infermieri umiliati e mortificati nel loro lavoro quotidiano. E’ un episodio gravissimo che pone un interrogativo sullo stato del presidio sanitario”. Da tempo l’esponente dei moderati ha denunciato le condizioni della struttura ai piedi della via Cattaneo: “La caduta del sottotetto nelle sale operatorie, a causa delle infiltrazioni d’acqua – continua Rubiu – è l’ennesima conferma dello stato di abbandono del complesso ospedaliero ma, soprattutto, indica una superficialità ed un pressapochismo senza precedenti nella gestione degli impianti sanitari nel Sulcis Iglesiente”. Disservizi e incidenti che si ripetono senza interruzione: “Appena la scorsa settimana c’è stato il crollo della soffitta nel laboratorio analisi del Santa Barbara”. Il capogruppo dell’Udc richiama provvedimenti urgenti: “Perché – rimarca Rubiu, che annuncia una mozione per fare chiarezza sul degrado delle strutture – questi fatti dovrebbero portare alle dimissioni dei vertici della Azienda socio sanitaria di Carbonia Iglesias. Si bruciano risorse che dovrebbero essere impiegate per il miglioramento continuo dei servizi ai pazienti. Si pensi che sono ancora chiuse quattro sale operatorie, inaugurate in pompa magna, per cavilli burocratici e incapacità della dirigenza”. Una contraddizione che suona come una beffa. Non solo. “Il cedimento nel blocco operatorio del Cto si tradurrà – conclude Rubiu – nell’ennesimo trasferimento dei servizi a Carbonia. Non può essere un ulteriore alibi per rinviare gli adeguamenti e le manutenzioni del presidio ospedaliero”.

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