By 
0
0
Un’Italia brutta e questo ultimamente non è una novità ma stavolta non è assistita neanche dalla fortuna come è capitato altre volte. Una sconfitta pesante ma che ci sta tutta, perché arriva dopo 90′ giocati davvero male contro
una squadra tecnicamente inferiore che ha costretto l’Italia a subire il gioco a lei più consono: grande pressing (in particolare nel primo tempo) e fisicità al limite del regolamento. Gli Azzurri, si sono subito ammorbiditi regalando i primi 45′ agli avversari e, quando nella ripresa sembravano aver preso le misure, hanno preso gol sull’unico tiro in porta. “La fortuna aiuta gli audaci” recita un vecchio proverbio e se stasera c’è una squadra che ha mostrato più coraggio non è stata la nostra. Per risolvere i problemi il ct è passato al 3-5-2, ma la musica non è cambiata rispetto alle ultime deludenti prove. Immobile e Belotti sono stati imbrigliati dai centrali svedesi, che di testa le hanno prese tutte. Solo con gli sbocchi sulle corsie di Candreva e Darmian sono arrivati i pochi pericoli per Olson, ma il gioco è stato troppo prevedibile e la palla non è mai andata rasoterra in verticale. Proprio Il gioco è il grande assente per gli Azzurri così la fortuna bacia la Svezia quando il neo-entrato Johansson calcia verso Buffon senza troppe pretese, ma il suo tiro carambola su De Rossi che regala la partita alla Svezia. Sul banco degli imputati finisce anche Verratti, ancora una volta deludente con la maglia di un azzurro diverso da quella del PSG. Sia ben chiaro,nulla è compromesso, c’è solo un gol da rimontare, ma a San Siro dovrà essere un’Italia diversa, cinica, spavalda ma soprattutto pronta ad aggredire la Svezia dal primo minuto, altrimenti, 59 anni dopo Belfast, un Mondiale senza Italia diventerà triste realtà.
Giorgio Lecis
By 
By 
