Salvini: “Bruxelles vuole l’Italia serva e povera. Avanti anche se mandano truppe d’occupazione”

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La lettera di Bruxelles, ampiamente anticipata dalle dichiarazioni degli aguzzini Junker e Oettinger, è stata recapitata nelle mani di Giovanni Tria

e lo scontro politico non tarda ad arrivare. In fondo la manovra economica è tema scottante e l’Ue ha dubbi enormi sulla “deviazione senza precedenti” dai paletti europei. Sebbene da parte del ministro dell’Economia siano arrivate rassicurazioni rivolte alla Commissione sulla volontà di camminare insieme sulla strada che porterà alla legge di bilancio, da Bolzano il vicepremier Salvini punta il dito contro chi “vuole un’Italia serva, precaria e impaurita”.

Oggi il leader della Lega ha accarezzato l’idea di candidarsi alla guida dell’Europa. Le prossime elezioni sono vissute dal fronte sovranista come la prova del nove per la crescita di quei movimenti che, dalla Francia all’Ungheria, vogliono scardinare la “vecchia Ue” per ridisegnarla su altre basi. Il ministro dell’Interno ne ha già parlato con Orban e Le Pen, ma il “fronte” dovrebbe allargarsi ad altri Paesi.

Ecco perché non stupiscono le parole pronunciate dal leghista dal palco di Bolzano, dove sta chiudendo la campagna elettorale per le elezioni provinciali dove “ogni voto dato alla Lega” diventerà “un messaggio ai signori di Bruxelles: per l’Italia decidono gli italiani, lasciateci lavorare, lasciateci restituire il diritto al lavoro, alle pensioni”. Salvini, è chiaro, non digerisce la lettera sulla manovra e non si capacita del perché “le altre, quelle di Monti, Gentiloni e degli altri invece gli piacevano” mentre quella “del cambiamento” viene bocciata. “In Europa vogliono un’Italia serva, precaria, impaurita, arrabbiata e disoccupata – attacca Salvini – Mi viene da pensare che in Europa abbiano bisogno di un’Italia a 90 gradi per portarci via le ultime imprese”. Il sospetto, già più volte affermato anche in passato, torna come un ritornello nella sfida quotidiana del ministro all’Europa. Soprattutto ora che la Commissione vorrebbe modificare la legge di bilancio: “Questa legge economica non si tocca – spiega -. Forse l’Europa vuole le manovre precedenti, che hanno massacrato gli italiani”.

Intanto l’inquilino del Viminale non manca di rassicurare sulla durata del governo che vedrà, dice, la conclusione dei cinque anni. Ma nel dirlo – e questo è il punto – non fa riferimento ai durissimi screzi odierni sorti su una presunta “manina” che avrebbe modificato il dl Fiscale. È sempre all’Ue che pensa. “Non ci mandano a casa anche se mandano le truppe di occupazione da Bruxelles – è il ragionamento di Salvini – Io resisto e vado avanti più convinto di prima”.

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