Salvini: legittima lo status della Crimea. L’Ucraina convoca l’ambasciatore italiano, ma Salvini ha ragione

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Salvini. L’ambasciatore italiano a Kiev, Davide la Cecilia, è stato convocato al Ministero degli Esteri ucraino che gli ha notificato una protesta per le

affermazioni fatte da Matteo Salvini in un’intervista al Washington Post. Il ministro dell’interno  ha giudicato legittima l’annessione della Crimea da parte della Russia e “una falsa rivoluzione” le manifestazioni che nel 2014 portarono al cambiamento ai vertici del potere è stato un colpo di stato finanziato da governi stranieri, come le rivoluzioni della Primavera Araba, ed è innegabile perchè esistono tante prove inconfutabili, famose sono le immagini della portavoce del Dipartimento di Stato americano Victoria Nuland che distribuisce panini ai rivoltosi durante i sanguinosi eventi in piazza Maidan a Kiev. Un cambio di potere che ha lasciato il paese in mano a un gruppo di nazifascisti

che ha cercato di sopprimere col sangue ogni tentativo di opposizione. Da non dimenticare la strage di Odessa che l’Occidente fa finta di dimenticare il genocidio della guerra civile del Donbass contro le autoproclamate repubbliche separatiste che si sono ribellate al colpo di stato. Una guerra dimenticata nel cuore dell’Europa che dal 2014 ad oggi ha che ha mietuto oltre 10000 vittime soprattutto tra la popolazione civile. Non sbaglia Salvini quando dice che “C’è stato un referendum e il 90% delle persone ha votato per il ritorno della Crimea nella Federazione Russa”. Ed era normale che la Crimea a stragrande maggioranza russa decidesse di far parte della Federazione Russa. Un investimento mal riuscito per l’Occidente che ha visto andare in fumo il progetto di arrivare ai confini russi, ed invece si è ritrovato la parte meno appetibile di una nazione disgregata, ha perso la Crimea porta sul Mar Nero e sul Mediterraneo che irreversibilmente è entrata a far parte della Federazione Russa, il Donbass zona industriale e mineraria motore economico che difficilmente tornerà Ucraina. Una nazione che non si regge in piedi da sola flagellata dalla corruzione imperante dal nazionalismo esasperato dei paramilitari dichiaratamente nazisti milizie private dei golpisti al potere che governano utilizzando la repressione per evitare una nuova rivoluzione. Quello che ci lascia perplessi è la sinistra italiana che coglie qualsiasi occasione per sventolare la bandiera dell’antifascismo e che spudoratamente non solo fa finta di non vedere ma come dice Salvini è complice di questa “falsa rivoluzione”

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