
Storia della Sardegna al centro de “Da Sa Battalla a Dante, la nascita di una patria”, una conversazione con il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, autore di interessanti saggi sul Belpaese tra passato e futuro, tra cui “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia”, in programma sabato 5 luglio alle 21 nella corte esterna del Castello di Sanluri per chiudere in bellezza la XIV edizione de Sa Battalla promossa dalla Città di Sanluri, in un’atmosfera conviviale con la degustazione di vini a cura della Cantina Su Entu.
La XIV edizione de “Sa Battalla” organizzata dal Comune di Sanluri in collaborazione con la Pro Loco, l’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo, il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna e le associazioni cittadine per la “Rievocazione storica della Battaglia di Sanluri” propone accanto alla ricostruzione dello scontro militare che sancisce la definitiva crisi del Giudicato d’Arborea e ristabilisce il potere della Corona d’Aragona in Sardegna, ponendo fine all’indipendenza dell’Isola, momenti di studio e approfondimento con studiosi e personalità di spicco del mondo della cultura e del giornalismo.
«Prosegue il nostro impegno ad ospitare a Sanluri personaggi di livello nazionale che dal vivo dialogano con il pubblico a parlare di Sa Battalla delle conseguente in tutto il Mediterraneo» – sottolinea il sindaco di Sanluri Alberto Urpi –. «Per il nostro territorio sono esperienze che fino ad alcuni anni fa sembrava improponibili e per vedere dal vivo questi personaggi si doveva andare lontano. Ora invece questi momenti si ripetono periodicamente e così dopo aver ospitato gli anni scorsi Barbero e Giacobbo sabato arriva Aldo Cazzullo a parlare di noi e della nostra storia».
La parola quindi ad Aldo Cazzullo, appassionato conoscitore e divulgatore della storia d’Italia e autore di volumi sulle mutazioni politiche e sociali, economiche e culturali dall’Unità a oggi che mette a confronto la figura e le opere di Dante Alighieri, sommo poeta e padre della lingua italiana con il successo della spedizione aragonese, guidata da Martino Il Giovane e dal capitano Pietro Torrelles per la riconquista della Sardegna, con la sconfitta dell’esercito di Guglielmo II di Narbona-Bas, nominato Giudice dopo la scomparsa di Mariano V.
Focus sul complesso scenario politico dell’Italia e dell’Europa nel Tardo Medioevo ma anche sulla temperie culturale – tra la diffusione dei poemi cavallereschi e l’affermarsi della poesia in volgare – in cui Dante Alighieri scrive la “Divina Commedia”, folgorante affresco della società in cui affluiscono il sapere teologico e scientifico e la visione del mondo, in un’allegoria della condizione umana e della salvezza, in virtù della grazia divina. Intellettuale e poeta, considerato il padre della lingua italiana, Dante Alighieri, formatosi attraverso lo studio delle arti liberali e della filosofia, è pienamente un uomo del suo tempo, immerso nelle vicende travagliate della sua Firenze e nel conflitto tra guelfi e ghibellini, ma anche nel dibattito letterario, tra gli influssi della Scuola Siciliana e le istanze del Dolce Stil Novo. La “Commedia”, scritta negli anni dell’esilio, narra di un viaggio nell’aldilà, dalla discesa agli Inferi, per giungere all’emisfero australe e alla montagna del Purgatorio fino all’ascesa al Paradiso: un percorso simbolico, un itinerario di purificazione spirituale e insieme di conoscenza, in cui l’autore si confronta con i maestri del passato, offrendo ai suoi contemporanei e ai posteri una summa dello scibile umano, soffermandosi sulla distinzione tra il bene e il male. Nella “Divina Commedia” – poema fondante della letteratura e della civiltà occidentale – si intrecciano fede e ragione, in un’indagine sulle passioni e i desideri che mette in luce la fragilità e fallibilità delle creature e la potenza salvifica dell’Amore.
Terra contesa tra due regni, l’Isola al centro del Mediterraneo, già oggetto di conquista per gli antichi romani, e prima ancora per i greci e i cartaginesi, citata da Dante nella “Divina Commedia”, sul principio del XV secolo diventa teatro di scontri sanguinosi come Sa Battalla, che segna l’inizio del declino del Regno di Arborea ma anche la fine dell’influenza catalana nella Corona di Aragona, con la morte di Martino Il Giovane, ultimo discendente dei Conti di Barcellona, cui segue dieci mesi dopo anche la scomparsa del padre, Martino I Il Vecchio. Sulla tragica sorte del Re di Sicilia, vittima forse della malaria, si basa la leggenda della Bella di Sanluri, una novella Giuditta che avrebbe sedotto il sovrano, per poi sfinirlo con le sue arti amorose, fino a fermargli, o fargli scoppiare il cuore: la prematura dipartita di Martino I di Sicilia, il vincitore de Sa Battalla, il 25 luglio del 1409 a Cagliari, apre una crisi dinastica, fino all’ascesa al trono di Ferdinando el de Antequera, figlio secondogenito di Giovanni I di Trastámara, re di Castiglia e Leòn e della sua prima moglie, Eleonora d’Aragona.
Sa Battalla – con la sconfitta di Guglielmo II di Narbona, nipote di Beatrice d’Arborea, secondogenita di Mariano IV e sposa di Aimerico VI di Narbona, chiamato in Sardegna dalla Corona de Logu dopo la morte di Mariano V, figlio di Eleonora d’Arborea – pone termine a un sogno d’indipendenza dell’Isola, rappresentato dal Giudicato d’Arborea, sotto la guida di Mariano IV, poi di Ugone III e di Eleonora, fino all’assassinio di Mariano V. Nell’Isola, con la caduta dell’Impero Bizantino, il territorio viene suddiviso nei quattro Giudicati di Torres, di Gallura, d’Arborea e di Cagliari, che tra alterne vicende conservano una relativa autonomia nello scacchiere internazionale, tra incursioni moresche e ingerenze della Repubbliche Marinare di Pisa e Genova, fino alla costituzione, per iniziativa di Bonifacio VIII, del Regno di Sardegna e Corsica. Ugone II de Serra Bas si dichiara vassallo di Giacomo II d’Aragona, confermando l’alleanza con il sovrano spagnolo e ottenendo in cambio il riconoscimento del Giudicato d’Arborea; finché Mariano IV rivendica l’indipendenza dell’Isola, già in gran parte sotto il controllo del Giudicato, dalla Corona Aragonese e grazie ai successi militari detta le sue condizioni e rafforza la sua posizione, dimostrandosi nello stesso tempo un governatore saggio e illuminato. Dopo la breve e sfortunata parentesi di Ugone III, diventa Judicissa de facto la sorella, Eleonora d’Arborea, reggente per conto dei figli Federico e Mariano, cui si deve tra l’altro il rinnovamento della Carta de Logu promulgata dal padre Mariano IV.
Nella conversazione, intitolata “Da Sa Battalla a Dante, la nascita di una patria”, sabato 5 luglio alle 21 nella corte esterna del Castello di Sanluri, Aldo Cazzullo affronta la questione complessa dell’identità tra storia e cultura, senso di appartenenza e potere unificante della lingua: raffinato affabulatore, il giornalista e scrittore, tra rimandi e citazioni, sottolinea l’importanza della memoria, della ricostruzione puntuale degli eventi e della loro collocazione nel contesto internazionale, ma anche della loro percezione individuale e collettiva e delle conseguenze dirette e indirette del gioco delle armi. In un’epoca in cui la guerra sembra essere ridiventato uno strumento per “risolvere” i conflitti e “preparare la pace”, la battaglia di Sanluri che riporta definitivamente la Sardegna sotto l’egida della Corona Aragonese sollecita una riflessione sull’evoluzione (o involuzione) della politica e della società, sull’uso e l’abuso del potere, il ruolo della finanza e il controllo delle risorse, come sui valori condivisi e sul rispetto dei diritti e la tutela dei più deboli, sullo scontro ideologico e religioso tra Oriente e Occidente, sulla fine della civiltà (e il futuro dell’umanità).
Una serata intrigante sotto le stelle, con i calici preziosi della Cantina Su Entu, per ricordare un evento determinante per la storia dell’Isola ma anche e soprattutto il ruolo fondamentale della cultura (e la forza svelante della poesia), l’importanza della memoria e delle radici, e quindi della conoscenza del passato per comprendere il presente immaginare e progettare il futuro.

Giornalista
è possibile prenotare?? non vorrei arrivare da Quartu e non trovare un posto dove poter seguire l’evento. grazie