
Ironia in scena con “Maa Veraamente?”, il nuovo spettacolo di Stand Pup Comedy ideato e interpretato da Daniele Contu che venerdì 25 aprile alle 21 al Cine/Teatro Comunale di Sardara apre – dopo l’introduzione “a tema” curata dal giornalista e scrittore Marcello Atzeni – la seconda edizione del Tragogò FEST 2025 / Festival della Risata organizzato dal Teatro Tragodia con la direzione artistica di Gabriele Cossu
Sotto i riflettori l’eclettico attore e comico, animatore, burattinaio e ventriloquo, già noto e apprezzato dal grande pubblico grazie alla partecipazione a Italia’s Got Talent 2012, cui segue la collaborazione con la compagnia LaPola e nel 2020 la trasmissione di cabaret “Ma Veramente” con Maurizio Battista in onda su Comedy Central, in una sorta di Giro d’Italia della comicità accanto a Dado, Paolo Migone, Alberto Farina e Nello Iorio. Daniele Contu porta in scena con i suoi pupazzi il suo umorismo irriverente, ispirandosi a «personaggi esistenti o esistiti e in situazioni veramente accadute», ma esasperandone la sofferenza in chiave comica o e satirica, «con ironica intelligenza e intelligente ironia»: una rielaborazione della realtà che segue la regola delle 3P: possibile, plausibile, probabile. Nei dialoghi surreali e divertenti con Ignazzino, il bambino Giggi e Nonna Vitalia, l’artista attraverso la ventriloquia e l’improvvisazione teatrale, intrecciate alla musica, propone la sua visione della comicità, che nasce dalla somma di verità e dolore: una idea quasi “pirandelliana” per cui l’umorismo nasce dalla consapevolezza del grottesco, dove un incidente o una caduta possono scatenare una istintiva e infantile ilarità, per poi trasformarsi nella lucida coscienza dei paradossi dell’esistenza.
“Maa Veraamente?” è una pièce divertente e coinvolgente, adatta a grandi e piccini (anche se, come suggerisce l’autore, bambine e bambini sotto i dieci anni potebbero non coglierne appieno la complessità) in cui Daniele Contu dà prova del suo talento istrionico e delle sue doti di ventriloquo, tra irridenti e ardite provocazioni e spunti di riflessione sul presente e sulle contraddizioni della società. L’artista lascia la parola ai suoi personaggi: su Giggi (con tre G) rappresenta in un certo senso la voce dell’innocenza, la spontaneità e la curiosità infantile non senza una punta di arguzia, con le sue domande irriverenti, Ignazzino è un figlio delle periferie metropolitane, un ragazzo cresciuto ai margini, in una famiglia decisamente disfunzionale, tra brutalità e degrado, educato alla dura scuola della strada tra “bravate” giovanili e tossicodipendenza (tema purtroppo di stringente attualità), ai confini con la criminalità. E Nonna Vitalia è la proiezione teatrale di una figura appartenente alla sfera degli affetti: «è mia nonna materna, originaria di Villamar, un piccolo centro del medio Campidano in Provincia di Cagliari» – rivela Daniele Contu – «nata e cresciuta in pieno ventennio fascista, ha vissuto la povertà e la fame. Madre di otto figli e moglie di un pastore, è portatrice sana delle vicissitudini della società agro-pastorale sarda una donna devota al risparmio e al sacrificio, che non ha mai privato nessuno del suo sorriso e della sua dolcezza».
“Maa Veraamente?” rappresenta un’occasione per scoprire “dal vivo” la comicità di Daniele Contu e trascorrere una serata in compagnia delle sue “creature” con le loro storie, vere o inventate, in una performance brillante e sorprendente, capace di far (sor)ridere e pensare.

Giornalista