La politica scellerata del governo sta portando la Sardegna al collasso. Si continua a mandare nella nostra isola intere navi di migranti economici che vengono segregati, contro la loro volontà, in una terra dove il lavoro non c’è neanche per i residenti. Ormai è un flusso inarrestabile e la prefetta chiede ai comuni di accoglierli, il vescovo chiede ai preti di sacrificare anche la canonica per accoglienza. La sindaca di Pula, con grande coraggio, ne ha preso in carico 60 dei nuovi arrivati e li manderà in un campeggio. La sindaca di Monastir invece è di tutt’altro avviso non vuole che la scuola di Polizia Penitenziaria, unica nell’isola, diventi un centro di accoglienza. I migranti hanno altri obbiettivi, non vogliono stare in Sardegna vogliono raggiungere i loro amici e parenti in Francia e Gran Bretagna o andare in Germania e nei paesi del nord e soprattutto non vogliono lavorare e tanto meno integrarsi in Sardegna. Tutto questo caos senza una presa di posizione seria da parte della regione. D’altronde questo non ci sorprende, se non riescono neppure a mettersi d’accordo per eleggere il segretario regionale del Pd… c’è poco da sperare. L’attuale governo nazionale e tutta la classe dirigente vede la Sardegna più come colonia che come regione, si ricordano che esiste quando vengono in vacanza a fare la bella vita e godersi il bellissimo mare e le altre meraviglie. Con questa politica folle stanno distruggendo l’identità di un popolo. Abbiamo una classe politica a tutti i livelli che pensa solo ai propri interessi personali, il cittadino è sempre all’ultimo posto, i vari Renzi, Alfano e Boldrini, lingua lunga, forti con i deboli e deboli con i forti, continuano a costringerci a calarci le braghe per accontentare i nostri padroni europei. Noi ci incasiniamo la vita e loro se la ridono alle nostre spalle. Anche la chiesa ci chiede di essere più misericordiosi. L’Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, in un messaggio alle parrocchie e alle comunità religiose della diocesi, ha rivolto l’invito ad accogliere l’esortazione di Papa Francesco, a ospitare le famiglie dei profughi. “ Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia”.
“L’appello di Papa Francesco – ha sottolineato Arrigo Miglio – è molto chiaro e concreto. Non possiamo limitarci a elencare quanto abbiamo già operato e stiamo portando avanti come comunità cristiana, ma siamo invitati a guardare con coraggio a quanto rimane da realizzare. Il Papa ci chiede di fare qualcosa in più rispetto a quanto compiuto finora: nessuno di noi può dire ‘abbiamo già fatto’, ‘abbiamo già dato’, magari pensando alle centinaia e centinaia di persone che sono passate nelle ultime settimane alla mensa della Caritas e alle altre mense presenti sul territorio, e nessuno può pensare che basti delegare alla Caritas l’accoglienza di una folla di poveri e disperati che si fa sempre più grande”.
Il presule cagliaritano ha poi aggiunto: «Ogni parrocchia e ogni comunità religiosa è invitata a prevedere lo spazio adeguato per accogliere in modo essenziale e dignitoso una famiglia di profughi, e a comunicarlo alla Caritas diocesana, non appena lo spazio previsto sia pronto per l’accoglienza». I preti sono avvisati.
Giorgio Lecis