Lo strappo dei 5 Stelle al Senato e, poche ore dopo, le dimissioni di Mario Draghi segnano lo spartiacque nei partiti. Su una sponda gongola il centrodestra sempre più tentato dalle elezioni anticipate (con Fratelli d’Italia che le ha sempre chieste) in un orizzonte ora “libero” dal M5s, per capitalizzare l’effetto sondaggi. Sull’altra, prova
Crisi di Governo: il toto-ministri
La maggioranza più larga possibile, di salvezza nazionale. Il perimetro parlamentare di Mario Draghi potrebbe spaziare dalla Lega a Leu, passando per Pd e M5s. tra i partiti si diffonde la convinzione che non sarà solo tecnico, sarà anche politico. La maggioranza potrebbe prendere forma nel secondo giro di consultazioni.
Crisi di Governo. Draghi apre le consultazioni
Dopo l’incarico ricevuto ieri intorno alle ore 12:00 dal Presidente Mattarella ed accettato con riserva, Mario Draghi ha iniziato oggi, formalmente, le consultazioni per formare il nuovo Governo. Secondo prassi, appena ricevuto il mandato dal Presidente della Repubblica, aveva subito incontrato il Presidente della Camera e del Senato. Fuori dagli
Conte si dimette ed accusa Salvini di “irresponsabilità istituzionale”
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha annunciato le sue dimissioni per l ‘”irresponsabilità istituzionale” del leader della Lega, ministro
Alfano alza il tiro. Vuole gli esteri
Gentiloni è alle prese col difficile compito di formare un nuovo governo. Un’impresa alquanto ardua che mira a ricompattare la maggioranza uscente. Il presidente incaricato è ora ostaggio delle lobby di potere che cavalcano il momento imponendo condizioni che non rispecchiano per niente la strada indicata dall’esito del referendum costituzionale.