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Guerra in Ucraina, la disinformazione regna sovrana

Non è facile capire cosa succede nella guerra in Ucraina. I tentacoli della disinformazione sono talmente vasti e radicati che costruire un’immagine veritiera è quasi impossibile. Per farlo proviamo ad usare alcuni numeri: iniziamo dagli armamenti. Da un sito considerato attendibile e che tiene in considerazione soltanto gli armamenti visualmente verificabili, si

Sardegna in stato di guerra: A Foras risponde con la manifestazione del 16 ottobre a Capo Frasca

A Foras, comunicato stampa manifestazione il 16 ottobre a Capo Frasca: -Leggiamo dalla stampa come, nelle ultime settimane, a causa della situazione internazionale, gli apparati militari siano passati a un nuovo livello di mobilitazione: si tratta del warfighting. Come riporta un documento prodotto dallo stato maggiore della difesa «tutte le

Ucraina, Mosca annuncia delle pause per evacuare i civili: imminente sbarco a Odessa

Le forze russe si stanno dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco imminente. Secondo fonti dell’intelligence Usa, in Crimea ci sono già diverse navi in attesa dell’arrivo delle truppe di terra per lanciare l’attacco dal mare.  La Russia ha annunciato “pause” nelle operazioni dell’esercito per favorire l’evacuazione di civili dall’Ucraina attraverso “corridoi umanitari”. Intanto

Crisi Ucraina. Zakharova “ Gli anglosassoni hanno bisogno della guerra. Ad ogni costo”

La Russia ha accusato sia il governo degli Stati Uniti che i media occidentali di aver alimentato le tensioni militari e ha rimproverato le affermazioni secondo cui intende attaccare l’Ucraina all’inizio della prossima settimana. “L’isteria alla Casa Bianca si sta rivelando più che mai. Gli anglosassoni hanno bisogno della guerra. Ad ogni

Siria nord-occidentale: milioni di sfollati affrontano le rigide temperature invernali in condizioni estreme

Quella della Siria è una lunga guerra dimenticata, 8 anni di conflitto che hanno provocato mezzo milioni di morti civili, undici milioni di sfollati, una economia ormai distrutta e situazioni di vita insostenibili, il tutto nell’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale, ormai tanto abituata ai conflitti regionali, da coesisterci con ipocrita serenità.