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Sting a Secondigliano: la forza della musica e della fragilità
Attualità

Sting a Secondigliano: la forza della musica e della fragilità

Una chitarra, quattro archi e le note di Fragile. Suonano Sting e un quartetto di giovani musicisti. Gli strumenti, che conservano tracce di salsedine e di colori un tempo allegri, sono quelli costruiti dai detenuti di Napoli Secondigliano con i legni dei barconi che portavano migranti a Lampedusa. È una delle scene del video “Posso entrare? An ode to Naples” girato ieri dall’artista nel carcere napoletano, dove si è anche esibito davanti a un pubblico di 120 detenuti, personale di Polizia penitenziaria e operatori. Evento riservatissimo, secondo le intenzioni degli organizzatori, come se potesse passare inosservata a Napoli la presenza dell’ex frontman dei Police, nonché i contatti del suo staff con la struttura penitenziaria. Il mini live&nbs...