
La maternità al centro in “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello, nella mise en scène del Teatro del Segno in cartellone sabato 21 giugno alle 20.30 al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari per un nuovo appuntamento con i classici del Novecento, inserito nel progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro (2017-2026).
Sotto i riflettori Roberta Loddo e Rosellina Lo Nardo, accanto a Stefano Carta, Francesco Cittadini, Giorgio Piano, Massimo Pruna e Stefano Ledda (che firma adattamento e regia), interpreti di un dramma moderno che mette in risalto l’ipocrisia e le contraddizioni della società: la pièce racconta di due amici scapoli che non volendo rinunciare al calore degli affetti e non potendosi permettere di sostenere le spese di un matrimonio, scelgono di condividere l’amore o se si preferisce i favori, ma anche la tenerezza di una stessa donna.
Il singolare ménage à trois messo su da Tito e Carlino, già compagni di studi e ora colleghi in un ministero, con l’ingenua complicità di Melina, sottratta al triste destino di ragazza di vita e trasformata in una mantenuta s’interrompe quando, per colpa di una natura beffarda, la giovane resta incinta e si dimostra determinata di voler tenere il bambino.
Il paradosso del figlio di due padri, ciascuno dei quali disposto ad assumerne la responsabilità ma non di fronte all’incertezza, crea una curiosa impasse: il dilemma sul destino del nascituro, che la madre vorrebbe tenere per sé e crescere rispondendo a un sentimento delicato e profondo risvegliatosi in lei, mentre i due uomini preferirebbero, più saggiamente o convenientemente affidare a un istituto di carità o a un orfanotrofio, troverà infine una soluzione inattesa e in fondo rassicurante.
“O di uno o di nessuno” affronta argomenti cari all’autore come «gelosia, onore, identità»: come sottolinea Stefano Ledda nelle note, quello che si rivela attraverso la pièce «è un Pirandello feroce e attuale, che scava nell’animo umano tra precarietà economica, affettiva, sessuale. Sullo sfondo, il fascismo e il maschilismo, ma in primo piano una scena spoglia dove si consuma una tragedia privata che ci parla ancora oggi». In uno spettacolo «crudo, moderno, necessario».
per informazioni: biglietteria.teatrotse@gmail.com – cell. 351.6862271 (anche whatsapp)

Giornalista