La produzione del Crea dell’Università di Cagliari si aggiudica il premio per il miglior cortometraggio nel settore Science fiction
Un asset capace di stupire e narrare con toni avvicinanti. “Di notte c’erano le stelle”, primo episodio del progetto The Shifters, ha conquistato il premio per il miglior cortometraggio all’Assurdo film festival. La rassegna internazionale di cinema segue, recensisce, valuta e cataloga le produzioni internazionali in decine di ambiti artistici. L’obiettivo è la promozione del cinema come incontro tra popoli, con un’attenzione particolare alle opere che rappresentino una visione alternativa della realtà. A seguire, una premiazione mensile dei vari generi. Nel settore Science fiction per il mese di ottobre, è stato riconosciuto come “miglior cortometraggio” il prodotto ideato, maturato, lanciato e supportato dal Crea (Centro servizi d’ateneo innovazione e imprenditorialità). Il team guidato dal direttore Maria Chiara Di Guardo ha colto nel segno. E siamo solo agli inizi.
La restituzione dei saperi e delle competenze. “The Shifters è nato per aprire il mondo dell’università al territorio e per dare rilievo al ruolo dei ricercatori, gli scienziati che con le loro ricerche hanno il potere e la capacità di cambiare il mondo. Con la terza missione il sapere viene restituito all’esterno, al di fuori dell’ambito accademico” spiega la professoressa Di Guardo. “Siamo certi che il cambiamento sia dentro e fuori le aule universitarie e i laboratori. Contamina tutti. La società, la politica, la vita di ciascuno di noi”. Un progetto che unisce, include e sposa un linguaggio universale. “Abbiamo accomunato molteplici attori nella fruizione di un argomento complesso, come spesso può apparire quello della scienza. È importante che i ricercatori trovino un punto di contatto con la società, aprendo quello scrigno di possibilità tecnologiche e scientifiche, di cui loro sono detentori, al territorio circostante. Ma – rimarca il prorettore innovazione e territorio dell’ateneo di Cagliari – a desiderare il cambiamento sono anche i non addetti ai lavori in ambito universitario o scientifico, eppure legati alla ricerca e al sapere in relazione alle responsabilità sociali e politiche a cui è chiamata a rispondere ogni comunità civica. Sono questi i secondi attori del processo di cambiamento per il futuro”.
Idee in grado di cambiare il mondo. Per cogliere la nascita di un nuovo sentire comune in cui scienza e società sono compartecipi nella stessa missione di crescita del territorio circostante, il Crea ha costruito una “base” di identità culturale trasmessa al gruppo di ricerca e alla troupe cinematografica. Uno step fondamentale per rendere in immagini e parole il cambiamento in atto. “Il prodotto realizzato – spiega Laura Poletti, social media e comunication manager del Crea – è frutto di una costruzione reciproca tra scienza e società dove i linguaggi si alleggeriscono dei tecnicismi per essere alla portata di tutti, ma senza rinunciare alla precisione del dato scientifico. La ricerca non è avulsa dalla realtà, anzi è in costante relazione con i pubblici, nel modo in cui il know-how scientifico contribuisce alla crescita sociale, culturale ed economica di un tessuto territoriale”. Una piattaforma in continua evoluzione. Un profilo culturale ricco di spunti e forte di un rapporto di mutuo scambio. “The Shifters – spiegano gli autori – inserisce il cinema, il linguaggio audiovisivo, la veste della web serie in particolare, calando la ricerca nella quotidianità dei momenti di intrattenimento a cui, generalmente, si lega la visione di una serie tv. Molto spesso la passione per la scienza nasce proprio da bambini, da un’innata curiosità e da un’illimitata voglia di sperimentare. Poi qualcosa cambia: la scienza diventa difficile e noiosa. Questo è il primo scoglio da superare. Infatti, per secoli tutta la produzione letteraria e scientifica si è fondata su una dicotomia costante fra scienza e fantasia. E se invece per una volta fosse proprio la fantasia a raccontare la scienza e la ricerca?”. Un auspicio che sa di buono.