Time in Jazz, ancora due giorni di grande musica

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Ultime due giornate dense di eventi domani (mercoledì 15) e giovedì, al trentunesimo Time in Jazz, in corso dall’8 agosto tra Berchidda (Ss) e altri sedici centri del Nord Sardegna.
La giornata di ferragosto, al festival diretto da Paolo Fresu, si vive per tradizione nella campagna appena fuori Berchidda, con una serie di appuntamenti in programma tra le chiesette campestri di San Michele e Santa Caterina dal mattino fino al tardo pomeriggio. Si comincia alle 10 con la”Passeggiata nel bosco con Gufo Rosmarino“, un racconto itinerante nella natura intorno alla chiesetta di Santa Caterina con l’attore Giancarlo Biffi: regista, attore e autore, Biffi è direttore artistico del Cada Die teatro e del Centro di Arti Sceniche “La Vetreria” di Cagliari. Nella sua carriera ha messo in scena, scritto e in alcuni casi interpretato più di quaranta opere teatrali, dedicandosi anche alla letteratura per l’infanzia, dove è autore delle favole dell’intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino, tutte curate dalle Edizioni Segnavia; in questa occasione porterà in scena “Rosmarino e i corvi farlocchi” (pubblicato nel 2017 e illustrato da Valeria Valenza), accompagnato dalla tromba di Paolo Fresu, dal violino di Sonia Peana e dalle voci di Catia Gori e Ada Montellanico. 
 Stessa ambientazione, alle 11, per l’incontro “Fatto trenta facciamo trentuno. La bellezza dei numeri che creano vita”, con il giornalista, conduttore radiofonico e scrittore Emilio Casalini: padovano, classe 1969, dopo un decennio di reportage al servizio della RAI, anche in teatri di guerra, nel 2010 inizia la collaborazione con “Report” e nel 2012 vince il Premio giornalistico televisivo “Ilaria Alpi” con il reportage “Spazzatour”. Nel 2014 pubblica l’ebook “Fondata sulla Bellezza”, in cui riflette sul potenziale di rinascita dell’Italia grazie al suo patrimonio culturale; sulla stessa linea ideale realizza e conduce su Radio2 il programma radiofonico “Bella Davvero” (2015 – 2016) e nel 2016 pubblica “Rifondata Sulla Bellezza – Viaggi, racconti e visioni alla ricerca dell’identità celata” (Spino Editore).
A seguire, musiche e ritmi con la Fanfaraï Big Band, la scatenata formazione già protagonista nei giorni precedenti dei concerti a bordo della nave Corsica Ferries – Sardinia Ferries e a Cheremule, e in parate per le strade di Berchidda, che più tardi, in serata, sarà sul palco di piazza del Popolo (con ospiti a sorpresa) per guidare le danze dell’immancabile festa di ferragosto di Time in Jazz.
Trasferimento, quindi, alla vicina chiesetta di San Michele per il consueto pranzo a base di piatti tipici della cucina locale; i tagliandi, a 15 euro, si possono acquistare all’infopoint del festival a Berchidda oppure direttamente in loco. Nell’occasione, in linea con il progetto Green Jazz, saranno utilizzate stoviglie in materiali biodegradabili e compostabili, per ridurre la produzione di rifiuti e l’impatto del festival sul territorio.
 Nel tardo pomeriggio, alle 18, sempre alla chiesetta di San Michele, torna lo spazio dedicato dal festival alla musica tradizionale sarda, con “Jazz e tradizione popolare tra passato e futuro”, a cura di Fabio Calzia, che vedrà in scena l’organettista Pierpaolo Vacca, noto per le sue interpretazioni in cui si fondono tradizione e sperimentazione: originario di Ovodda, discende da una famiglia di suonatori e ballerini, tra cui il famoso Peppe Cuga. Il suo percorso musicale l’ha portato a elaborare uno stile originale, dato da uno strumento a 3 file e 18 bassi, e arricchito dall’uso dell’elettronica.
 Per chi invece rimane a Berchidda, sarà ancora possibile visitare alla Casara (dalle 15 alle 21) la mostra CasArte – Casa d’Arte Time in Jazz, mentre al Cinema Santa Croce, alle 17.30, si chiude la rassegna di film e documentari di Time in Jazz curata e presentata da Gianfranco Cabiddu: sullo schermo “L’innesto, padre e figlio”, un documentario che racconta il passaggio generazionale di valori e tradizioni nel dialogo (in lingua sarda) tra Paolo Fresu e suo padre Lillino, contadino e poeta, nonché primo e assiduo fan di Time in Jazz.
 Alle 21.30 i riflettori del palco di Piazza del Popolo si accendono per l’ultima serata di musica: il primo set vedrà il gradito ritorno a Time in Jazz di Dhafer Youssef, il cantante e virtuoso dell’oud (il liuto arabo) tunisino, alla guida del suo quartetto con Isfar Rzayev Sarabski al piano, Matt Brewer al basso e Ferenc Nemeth alla batteria, con cui porterà in scena il progetto del suo ultimo album, “Diwan of Beauty and Odd”. Cinquant’anni compiuti lo scorso novembre, Dhafer Youssef è stato un pioniere nel riuscire a affrancare l’oud dal suo ruolo più tradizionale per connetterlo ad altri generi musicali contemporanei, coniugando in modo originale musica araba e jazz, con ulteriori sfumature conferite dall’elettronica. Nel suo cammino artistico ha condiviso esperienze e collaborazioni con artisti di vari ambiti e provenienze musicali, come Markus Stockhausen, Paolo Fresu, Nguyen Lê, Nils Petter Molvaer, Bugge Wesseltoft, Eivind Aarset, Zakir Hussain, Tigran Hamasyan, Ballake Sissoko, tra gli altri, comprese due “leggende” del jazz come Herbie Hancock e Wayne Shorter in occasione dell’International Jazz Day del 2015. Nel 2017 è stato insignito del prestigioso Dutch Edisson Award.
Poi, nella seconda parte della serata, tolte poltroncine e transenne dalla piazza e aperte le porte al pubblico con ingresso gratuito, via alla consueta festa di Ferragosto che quest’anno si affida alla coinvolgente miscela di suoni e ritmi della Fanfaraï Big Band, formazione multietnica che mescola raï, chaabi, musica gnawa, gli ottoni jazz, afro-cubani o tzigani. Sul palco, a menare le danze, Samir Inal (percussioni, oud e cori), Patrick Touvet (tromba) Guillaume Rouillard (tromba), Abdelkader Tab (percussioni, gumbri e canto), Antoine Giraud (tuba o trombone), Didier Combrouze(basso o chitarra), Olivier Combrouze (sax tenore, baritono e cori), Bouabdellah Khelifi (violino e canto), Emmanuel Le Houezec (sax alto, flauto e cori), Mehdi Chaib (sax soprano, kerkabou e cori), Maximilien Helle-Forget (tastiere) e Hervé Le Bouche (batteria), con la partecipazione di ospiti a sorpresa.
Al termine, la festa continua nell’attigua piazzetta con il groove e le ritmiche africaneggianti, hip-hop e scratch che caratterizzano il consueto spazio dopofestival di “Time is over”, affidato a Gianluca Petrella, in un ultimo e speciale evento che prevede la presenza anche di Paolo Fresu e altri guest.

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