“Grazie Sardegna. Era un po’ che non venivamo e ci mancavate già”. Per raccontare del concerto di venerdì, si parte dai saluti finali di Federico Zampaglione. Poco o molto che sia, il tempo non sembra scalfiggere il legame con il pubblico cagliaritano sempre caloroso ieri alla Fiera nell’evento voluto da Marcotullio Coco del Bflat.
Il cantautore (ma anche regista e sceneggiatore) romano appartiene alla categoria di chi pensa che il concerto debba essere fatto con pubblico e il risultato, oramai una prerogativa, può essere paragonato a quando si va ad ascoltare un amico in un locale. Lo stile, passionale e intenso, è quello dove si alternano rock, country e reggae. E meno male che – dice Zampaglione “poteva esserci un margine di errore maggiore a causa di strumenti musicali non arrivati per tempo”. Sul palco con lui ci sono Francesco Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria), Fabio Verdini (piano e tastiere) e Antonio Marcucci (chitarra).
Tra le altre cose, c’è stata la rivelazione di Sophia Murgia, una ragazza sarda che scrivendo su Instagram, ha avuto la possibilità di esibirsi prima (con “Aquiloni e “Unica”) e durante il concerto duettando con il suo idolo in “Due Rose”.e “L’odore del mare”.
Si comincia con “Angeli di cielo” e già si capisce il registro. Poi “L’Alba di domani” e “Imparare dal vento”. Federico canta, suona e fa divertire. L’imitazione di Franco Califano è efficace nella spiegazione della genesi della loro versione di “Un Tempo piccolo”, conclusa poi con assoli alla Santana. Per lui, è abbastanza comune collaborare con altri artisti e nei suoi testi comunica estratti della propria vita. Se “Liberi” è stato scritto nel giorno peggiore, ”Immagini che lasciano il segno” è l’emozionante canzone dedicata alla figlia Linda.
Ma poi cosa si può dire di “Per me è importante”, “La descrizione di un attimo” e “Vento del Sud” adattato alla Sardegna? Semplicemente cantarle e lasciare a casa i problemi.
“Dai, venite qui”. Zampaglione, da vero trascinatore, chiama a raccolta il suo pubblico e quando i 4 mori arrivano sul palco, dice:“Quanto mi piace questa bandiera”. La vicinanza è massima e fra palco e Pit Area, è possibile guardarsi negli occhi. “Amore impossibile”, “Una via da qui”, “Sale amore e vento” e la stessa “Due destini”vengono cantate e ballate col sorriso di tutti.
Un gran bel concerto, una bella festa che lascia a tutti gioia e spensieratezza mentre l’umiltà e la semplicità di Zampaglione è quella di colui che lascia il retro palco solo dopo essersi assicurato che non ci fosse più nessuno da accontentare con i selfie.