Toto ministri, all’istruzione spunta il nome di Giovanni Floris

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In queste ore si lavora a ritmi frenetici per un accordo tra Lega e 5stelle per il nuovo governo. I tempi sono assai stretti e e già lunedì tutto deve

essere presentato al Quirinale. I lavori nel tavolo delle trattative non riguardano soltanto l’accordo di programma ma anche e soprattutto la ripartizione degli incarichi di governo e se il rebus più grande è quello della poltrona di primo ministro alla quale sembra che Di Maio non sia disposto a rinunciare anche in cambio di un numero significante di Ministeri chiave alla Lega, anche per i nomi di chi dovrà occupare le poltrone la trattativa non è delle più semplici. Per esempio, alla Cultura aspira il grillino Carlo Sibilia (secondo cui l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna), ma c’è anche un esterno che spera: Massimo Bray, che già lo ha fatto con Enrico Letta ed è vicino a Amato e D’Alema, ma che ha tenuto molto a partecipare alla kermesse casaleggiana di Ivrea. Per le Pari Opportunità si parla di Spadafora, molto vicino a Di Maio. Per l’Istruzione la Lega può proporre il suo responsabile Mario Pittoni, o anche l’economista Alberto Bagnai, che si preferisce tenere lontano dai ministeri economici. Ma Di Maio accarezza il sogno di un colpo a sopresa: la candidatura del presentatore televisivo Giovanni Floris, molto stimato dai grillini e autore di un recente libro contro la meritocrazia scolastica, dunque assai apprezzato da insegnanti e studenti da Ultimo Banco (che è appunto il titolo).

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