Trump: “La gente pensa davvero che potremmo andare in guerra con la Turchia membro della Nato?”

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Gli Stati Uniti non combatteranno contro i compagni membri della NATO in Turchia ne contro i curdi in Siria, ha affermato il presidente Donald Trump, suggerendo anche che i curdi potrebbero rilasciare prigionieri terroristi solo per coinvolgere gli Stati Uniti.
Nei primi tweet di lunedì, Trump ha difeso la sua decisione di ritirare in fretta le truppe e i negoziatori americani dal nord della Siria, dove è in pieno svolgimento un’operazione militare turca contro combattenti curdi. I critici di Trump hanno definito la mossa un tradimento dei curdi, che fino a poco tempo fa erano stati i principali alleati d’America sul territorio siriano. I leader curdi si sono ora rivolti a Damasco, siglando un accordo che vedrà schierate truppe governative siriane nell’area.

Tuttavia, Trump non pensa che valga la pena combattere questi alleati per un altro membro della NATO. “La gente pensa davvero che dovremmo andare in guerra con la Turchia, membro della NATO?” ha twittato, ripetendo la minaccia di “grandi sanzioni contro la Turchia”.

I curdi “potrebbero rilasciare alcuni” dei loro prigionieri dello Stato Islamico (IS, precedentemente ISIL / ISIS) specificamente per coinvolgere gli americani, ha ipotizzato Trump. In precedenza, un alto comandante della SDF (Syrian Democratic Forces, la principale forza militare curda nella regione) ha affermato che la protezione dei prigionieri dell’IS non sarà più “una priorità assoluta” di fronte all’offensiva turca. Rapporti separati di origine curda affermano che centinaia di prigionieri affiliati all’IS sono già fuggiti quando le prigioni sono state sottoposte al fuoco turco.

Tuttavia, i fuggitivi non sono una preoccupazione degli Stati Uniti, ha detto Trump, rimproverando invece l’Europa di perdere “la possibilità di ottenere i loro prigionieri dell’ISIS” in anticipo e di affidarsi invece agli Stati Uniti per “pagare i costi”. Secondo quanto riferito, le forze curde stanno trattenendo fino a 100.000 combattenti IS e membri delle loro famiglie, catturati durante le operazioni in Siria.

L’operazione in Siria ha già contrapposto la Turchia ai suoi alleati della NATO, con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che sottintende che altri membri dell’alleanza sostengono i “terroristi” (la posizione ufficiale turca sui combattenti curdi) anziché un altro stato membro.

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