Tsunami sulla Juventus: 15 punti di penalizzazione 

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Dopo la riapertura del processo per le presunte plusvalenze operate in maniera illecita con operazioni di mercato truccate, venerdì 20 gennaio 2023 i giudici della Corte d’Appello Federale hanno deciso per la colpevolezza della Juventus e dei suoi (ormai ex) dirigenti, stabilendo pene pesantissime.

Sono stati decretati 15 punti di penalizzazione che il club bianconero dovrà scontare nel campionato in corso. Una mazzata che rivoluziona completamente la classifica di Serie A. La Vecchia Signora crolla così dal terzo all’undicesimo posto, allontanandosi in maniera irreversibile dalla vetta della graduatoria.

I fattori principali che ha portato la giustizia sportiva ad esprimersi contro la squadra di Torino sono contenuti nei nuovi atti depositati nell’inchiesta Prisma, che ormai da diversi anni vede come parte in causa il club bianconero per un sospetto giro di finanziamenti illeciti perpetrato assieme ad altre otto società tutt’ora presenti (a parte il Novara, che la spesa estate ha dichiarato il proprio fallimento) nei maggiori campionati italiani di Serie A,  Serie B e Serie C.

La cosa che stupisce è che tutte le altre squadre indagate – ossia il Parma, la Sampdoria, l’Empoli, il Genoa, il Pisa, il Pescara e appunto il vecchio Novara – sono state prosciolte e dichiarate non colpevoli. Una decisione che era stata avanzata anche da parte del procuratore capo Giuseppe Chiné, che però aveva chiesto solamente 9 punti di penalità per la Vecchia Signora. Ma i suoi colleghi presenti in sede giudicante hanno ritenuto che la pena necessaria dovesse essere più severa.

Mano pesante (ben oltre le richieste avanzate sempre da Chiné) anche contro tutti i dirigenti della Juve, accusati di aver ricavato un beneficio economico di oltre 60 milioni di euro dalle operazioni illecite di calciomercato. Di seguito l’elenco di tutte le pene inflitte alle persone che fino a qualche settimana fa rappresentavano i vertici della società bianconera:

  • 2 anni e sei mesi di inibizione dalla FIGC (con richiesta di estensione anche a UEFA e FIFA) per Fabio Paratici, attuale direttore sportivo del Tottenham (stesso ruolo ricoperto in bianconero all’epoca dei fatti contestati dalla magistratura);
  • 2 anni all’ex presidente Andrea Agnelli (dimessosi nel corso della settimana precedente alla sentenza);
  • 2 anni all’amministratore delegato Maurizio Arrivabene (ex dirigente Ferrari);
  • 1 anno e 4 mesi a Federico Cherubini (subentrato nel ruolo di ds dopo l’addio di Paratici);
  • 8 mesi a tutti gli altri dirigenti coinvolti, ossia Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio.
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