Turchia. L'Isis ha rivendicato l'attentato nella discoteca 'Reina' di Istanbul

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L’Isis rivendica in un comunicato, l’attentato al ‘Reina’ di Istanbul, lo fa tramite la sua agenzia di stampa Amaq, che ha utilizzato stavolta oltre la lingua araba anche il turco
Le cifre ufficiali e finali delle vittime si son fermate a 39 persone, morte di cui 24 stranieri, 7 sauditi, 3 iracheni, 3 giordani, 2 libanesi, una franco-tunisina ed il marito, 2 indiani, uno da Kuwait, Libia, Siria e Israele, un ventenne belga di origine turca ed un canadese-iracheno, altre 70 sono rimaste ferite. Le vittime turche accertate sono 11. Intanto continua incessante la grande caccia all’attentatore che ha esploso tra i 120 e 180 colpi all’interno del locale. Quotidiani locali, Hurriyet e Karar, citando fonti anonime, sostengono che l’autore della strage potrebbe essere originario dell’Uzbekistan o Kyrgyzstan. In salvo un gruppo di italiani, a parte una giovane bresciana rimasta leggermente ferita. Il killer, secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato ‘Allah Akbar’ quando è entrato all’1.30 locale (le 23.30 italiane), nel locale “Reina” che si affaccia sulle rive del Bosforo, rinomato tra turisti e stranieri e frequentato da star e calciatori. Le telecamere di sicurezza hanno ripreso un uomo vestito di nero e incappucciato, che ha ucciso un poliziotto ed una guardia all’ingresso e poi è entrato nel locale, sparando all’impazzata sui circa seicento presenti, alcuni dei quali si sono tuffati nelle acque gelide del Bosforo per salvarsi. Le autorità turche riferiscono che si tratta di un unico assalitore, ma ci sono ancora molti dubbi perchè altre immagini mostrano un uomo con abiti bianchi e un berretto con il pon-pon, tanto che inizialmente si era pensato fosse vestito da Babbo Natale, forse per confondersi tra alcuni degli agenti di sicurezza di pattuglia nelle strade vestiti allo stesso modo, inoltre alcuni testimoni sopravvissuti alla strage hanno raccontato di aver sentito sparare da più di una persona. Nelle ore successive all’attentato, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha tuonato contro coloro che «stanno cercando di creare caos e destabilizzare il Paese» e ha assicurato che «manterremo il sangue freddo e resteremo più uniti che mai». Unanime la condanna internazionale, dalla Casa Bianca alla Russia, all’Ue. Per l’Italia, il presidente Sergio Mattarella ha invocato «fermezza contro la barbarie terrorista» mentre il premier Paolo Gentiloni ha inviato un messaggio a Erdogan parlando di «vile e brutale attacco» e assicurando la solidarietà del governo  italiano. «Purtroppo, la violenza ha colpito anche in questa notte di auguri e di speranza. Addolorato, sono vicino al popolo turco», ha detto papa Francesco all’Angelus.
La Casa Bianca ha offerto ad Ankara l’aiuto degli Usa, mentre il dipartimento di Stato ha espresso solidarietà «all’alleato turco»; l’alto rappresentante europeo per gli Affari esteri Federica Mogherini ha sottolineato come si debba «lavorare per prevenire tali tragedie»; il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato di «tragico attacco».

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