Un gregge per Matteo Boe. Dietrofront, scoppia la polemica

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Nuoro. “Per noi sardi la paradura è un valore sacro, una tradizione simbolo della identità più vera e genuina… perciò non posso permettere che il nostro gesto venga frainteso o addirittura usato contro Matteo Boe». Gigi Sanna ci ha pensato e ripensato per tutto il giorno, ieri, sotto una tempesta di mille telefonate arrivate da ognidove

Alla fine, pochi minuti prima di cominciare il concerto notturno sul palco di Golfo Aranci, decide: «Basta! Io l’ho proposta e io la ritiro». Ritira la paradura a favore dell’ex primula rossa del Montalbo. Al pastore-cantante degli Istentales non sono piaciute le polemica esplose sul web alla notizia che il prossimo 29 agosto a Nuoro avrebbe consegnato una decina di pecore a Matteo Boe, da quattordici mesi appena tornato nella sua Lula dopo venticinque anni passati in carcere con la pesantissima accusa di sequestro di persona.

Doveva essere un’occasione unica: la festa del Redentore. Un momento sacro per celebrare l’antico rito della solidarietà che vede mobilitati gli allevatori ogni qualvolta un collega, per calamità naturali o altri motivi, perde il suo gregge. Un rito arcaico che si ripete nel tempo, anche e soprattutto quando un pastore detenuto esce finalmente dal carcere e ricomincia a lavorare in campagna.

La paradura a Nuoro si farà comunque, tra dieci giorni, quando in piazza Italia arriveranno gli altri destinatari delle donazioni.

Fonte: lanuovasardegna.it

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