Università di Cagliari – V° Congresso internazionale a distanza CUEMYC

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V° Congresso internazionale a distanza CUEMYC, Università di Cagliari, 17-18-19 novembre 2020 

Nei giorni 17, 18 e 19 novembre 2020, si svolgerà sulla piattaforma zoom (https://us02web.zoom.us/j/85848792985) il V° Congresso internazionale a distanza Mediazione, Gestione dei conflitti e pandemia Covid-19 organizzato dall’Università degli Studi di Cagliari, quale componente della Cuemyc (Conferencia Universitaria Internacional para el Estudio de la Mediación y el Conflicto): la rete accademica internazionale costituita nel 2012 e composta da oltre 50 università spagnole, europee e americane che promuove la ricerca e il trasferimento di conoscenze alla società in materia di mediazione e gestione amichevole dei conflitti (https://cuemyc.org/quienes-somos/).

Per l’Ateneo di Cagliari, che festeggia i 400 anni dalla fondazione, l’intera Sardegna, l’Italia e l’Europa è un’importante occasione convegnistica per consolidare il ruolo internazionale di centro di ricerca, formazione e divulgazione nel campo della mediazione e della gestione amichevole dei conflitti, che da tempo svolgiamo dal bacino del Mediterraneo.

A tal proposito, l’iniziativa convegnistica ha ottenuto prestigiosi patrocini, a cominciare da quello concesso dal Rettore dell’Università di Cagliari, prof.ssa Maria del Zompo, che inaugurerà i lavori, e dai rappresentanti di altre istituzioni pubbliche: Parlamento Europeo, Camera dei Deputati, ANAC, Comune di Cagliari, Ordini professionali, Fondazione SARDEGNA, Camera di Commercio di Cagliari, ANBI, Irrigans d’Europe.

La conferenza iniziale sul “Dialogo per la pacificazione dei conflitti” sarà svolta dall’avvocato tunisino Essed AbdelAziz, Premio Nobel per la Pace 2015, che si soffermerà anche sul ruolo dell’avvocatura quale presidio di legalità e tutela dei diritti fondamentali minacciati da guerre e regimi prevaricatori. I rappresentanti nazionali e territoriali dell’avvocatura italiana sosterranno il confronto con gli altri professionisti ed esperti.

La presidente della Cuemyc prof.ssa Leticia Villaluenga si soffermerà sulla collaborazione sinergica tra università e società nella costruzione dei sistemi di gestione pacifica dei conflitti, mediante il trasferimento delle conoscenze acquisite nei processi di ricerca scientifica. Il Presidente del Comitato scientifico del Convegno internazionale, prof. Carlo Pilia, insisterà sulla necessità dell’assunzione di una responsabilità sociale ad opera non solo delle istituzioni, ma anche delle imprese e dei cittadini per contribuire una gestione sostenibile della conflittualità che garantisca la coesione e la giustizia.

Con approccio internazionale e interdisciplinare, saranno trattate le principali novità e prospettive di sviluppo della mediazione, quale strumento stragiudiziale di risoluzione amichevole delle controversie che promuove gli accordi pacificatori, applicabili nei vari ambiti privati e pubblici dei conflitti: familiare, civile, commerciale, amministrativo e penale.

In particolare, si prospetta un nuovo approccio metodologico nella mediazione familiare, che vada oltre l’accordo (Modulo I) per realizzare il contemperamento dei diritti fondamentali di tutti i componenti la famiglia, specie quelli dei soggetti più deboli e indifesi. Si passa passerà poi alla mediazione da applicare per mitigare la conflittualità sociale nelle organizzazioni e nelle comunità (Modulo II), che sono stravolte dalle misure sanitare di contrasto al Covid-19.

Dalla prospettiva universitaria, ancora, si lavora per costruire un profilo formativo e professionale di mediatore internazionale (Modulo III), anche sviluppando progetti europei per l’inclusione sociale (Modulo IV) oggetto di recente finanziamento a favore dell’Ateneo di Cagliari, con quelli di Minho (Portogallo) e Murcia (Spagna), che durante il convegno animeranno dei laboratori di confronto con i partner professionali e sociali francesi di Parigi (CNAM) e Limoges (Comune).

Per garantire l’inclusione e la coesione sociale, quindi, la mediazione diviene sempre più necessaria e costituisce una innovazione sociale (Modulo V). Il mondo accademico con il sistema produttivo e dei servizi pubblici devono declinare la mediazione come processo partecipativo di crescita e sviluppo, specie per le fasce di popolazione più emarginate e in difficoltà.

La crisi pandemica si è abbattuta in maniera devastante non solo sul sistema produttivo e sociale, ma anche sui meccanismi di tutela, sia stragiudiziali (Modulo VI) e sia giudiziali (Modulo VII). Per entrambi, si pone l’esigenza di profondi cambiamenti di funzionamento e organizzazione, a cominciare dall’utilizzazione delle tecnologie a distanza.

La chiusura del convegno si affida alla collaborazione tra magistrati e mediatori guidati dall’obiettivo di garantire la tutela dei diritti fondamentali e rinsaldare la coesione economica e sociale delle nostre comunità.

Durante il convegno internazionale si confronteranno quasi duecento relatori, appartenenti a un centinaio di atenei, dislocati principalmente nel bacino del Mediterraneo e nell’America Latina. Parimenti significativa è la partecipazione di magistrati, esperti e titolari di cariche istituzionali che animeranno un confronto davanti a un folto pubblico di studenti e i tanti professionisti italiani e stranieri interessati alla materia.

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