Università. Laureati idonei ma non ammessi ai dottorati, lettera al Rettore dell’Ateneo di Sassari

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Università. In merito alla questione dei posti del corso di dottorato in Scienze Agrarie per laureati idonei, che non sono riusciti ad accedere ai dottorati di ricerca promossi dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, arriva un suggerimento al Rettore di Sassari da Elisabetta Caredda, simpatizzante dell’ Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, di cui era attivista negli anni di Dottorato.

Elisabetta Caredda  chiede di prendere in considerazione l’opportunità di ampliare i posti di dottorato senza borsa di studio, per gli idonei in graduatoria dell’area di ricerca in Biotecnologie microbiche agroalimentari e in Scienze e Tecnologie Zootecniche, entrambe afferenti al Corso di Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, con una lettera inviata all’attenzione del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, Prof. Massimo Carpinelli e, per conoscenza al Presidente della Regione Sardegna On. Francesco Pigliaru, all’Assessore regionale degli Affari generali e Personale On. Filippo Spanu.

 

Egregio Magnifico Rettore,

con la presente, si vuole suggerire la possibilità di prendere in considerazione l’opportunità di ampliare i posti di dottorato senza borsa di studio per gli idonei in graduatoria dell’area di ricerca in Biotecnologie microbiche agroalimentari e in Scienze e Tecnologie Zootecniche, entrambe afferenti al Corso di Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie.

Dall’avviso delle graduatorie definitive per l’ammissione al suddetto Corso di Dottorato si rileva che nell’area in Biotecnologie microbiche agroalimentari sono stati messi a concorso 4 posti di cui 1 posto con borsa, 1 senza borsa e 2 posti riservati a borsisti di Stato Estero laureati presso la Lebanese University; dell’area in Scienze e Tecnologie Zootecniche sono stati resi disponibili 3 posti, 2 con borsa di studio e 1 senza.

Cosa è successo. Il quotidiano online “Sardinia Post” (allegato) mette in risalto che i due posti di dottorato sopra citati senza borsa di studio sono stati vinti non da due laureati che hanno bisogno di svolgere un corso di specializzazione con la speranza di poter cominciare a costruirsi una carriera, bensì da due funzionari regionali, diciamo pure, di spicco.
Il posto in Biotecnologie microbiche agroalimentari è stato assegnato al Direttore Generale dell’Agenzia regionale Forestas, dott. for. Antonio Casula, nominato all’Ente con Decreto del Presidente della Regione n. 50 del 12/08/2016 e D.G.R. n. 46/34 del 10/08/2016, l’altro posto in Scienze e Tecnologie Zootecniche è stato vinto dal Direttore del Servizio Forestas, l’ing. Giuliano Patteri, nominato con Delibera Commissariale n. 54 del 20.04.2016.

Ora, visto quanto riportato con dettaglio dall’articolo di stampa, considerato che uno sguardo direttamente dai motori di ricerca per una comunque verifica di alcune fonti sulla notizia l’ho dato personalmente, senza entrare nel merito della “perplessità” comprensibilmente sollevata, vorrei proporle un suggerimento sensato perché l’ammissione al dottorato possa essere ancora una speranza ed aspirazione anche per laureati che all’onore di così importanti esperienze occupazionali ancora ci devono arrivare. Se qualcuno gliene dà l’opportunità! Laureati che vorrebbero potersi costruire anch’essi una strada.

Premesso che ritengo comprensibile e stimabile che da parte di un dirigente di una pubblica amministrazione possa esserci il desiderio di migliorarsi, di continuare ad aggiornarsi e formarsi, e che il dottorato da punteggio in una carriera dirigenziale, penso altresì che sia anche ovvia la condizione per cui il Dott. Casula e l’Ing. Patteri possano vantare una conoscenza di un certo livello della materia d’esame, vista l’esperienza curricolare, rispetto ad un semplice laureato che ha da pensare ad approfondire le sue conoscenze in un determinato settore per potersi inserire nel mondo del lavoro.

Il mio suggerimento è dunque quello di far uso in questo delicato caso, per una volta tanto che capita di poterla utilizzare a vantaggio dei dottorandi, della Legge Gelmini, n.240/2010.

La suddetta legge, alla lettera b, comma 1 dell’articolo 19, riguardo le disposizioni in materia di dottorato, interviene sulla norma n.210/1998 alla lettera c, comma 5 dell’articolo 4, eliminando l’obbligo per le Università di assegnare le borse di studio per almeno la metà del numero dei posti messi a concorso, ossia, dà libertà alle Università di mettere a concorso senza limiti di numero i posti di dottorato senza borsa.

Posto il giusto equilibrio con cui è bene interpretare questa norma, fatta all’epoca con i piedi (ne avevo discusso nell’anno 2010 in un convegno), non è certo volta a tutelare i laureati che prestano e forniscono un servizio a tempo pieno nei laboratori di ricerca universitari, nello spirito di questo equilibrio si potrebbe consentire l’ampliamento di un altro posto senza borsa sia per il corso di dottorato in Biotecnologie microbiche agroalimentari, sia per quello in Scienze e Tecnologie Zootecniche, affinchè altri due laureati idonei in graduatoria possano avere l’opportunità di essere ammessi.

Sottolineo inoltre un altro punto. Il dottorato di ricerca, lo sappiamo bene, prevede un impegno quotidiano. In che modo questo impegno per arrivare a perseguire il titolo alla pari dell’impegno richiesto ad un laureato universitario può conciliarsi con l’attività regionale che il Direttore Generale dell’Agenzia regionale Forestas e il Direttore di Servizio devono assicurare in via prioritaria all’Ente?
I dipendenti regionali frequentanti corsi di dottorato di ricerca dovrebbero, se non erro, essere collocati in aspettativa per motivi di studio.

E quindi mi rivolgo al Presidente della Regione e all’Assessore regionale al Personale. Per caso sono previste due nuove nomine imminenti, visto che i due dirigenti nominati sono ora dottorandi ?

Auspicando che la proposta di ampliamento di altri due posti di dottorato senza borsa, come su accennato, possa essere accolta,
Ringrazio per l’attenzione.

Distinti saluti,
Elisabetta Caredda, simpatizzante dell’ Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani (di cui ero attivista negli anni di Dottorato) –

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