La bozza di intesa raggiunta con gli stati generali della sanità isolana non è servita a sbloccare la situazione. Nessun rinnovo del contratto tra l’Azienda tutela salute e l’Aias – l’associazione impegnata da anni nell’assistenza a migliaia di soggetti svantaggiati, con strutture spalmate in tutti gli angoli della Sardegna – e lavoratori appesi ad un filo. Oltre 1300 operatori, distribuiti su 43 centri accreditati, impegnati in una vera e propria missione di assistenza a favore di 3500 pazienti, con 1800 prestazioni socio assistenziali al giorno. <<Siamo fortemente preoccupati per il futuro dei dipendenti, con l’incertezza che si materializzerà anche su migliaia di soggetti disabili e anziani che ricorrono alle residenze dell’Aias>>. Il grido d’allarme del vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (FI) mette in risalto la centralità delle cure: <<Con la mancata proroga della convezione la giunta regionale disattende gli impegni siglati con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori, lasciando sul lastrico un esercito di operatori>>. Una scelta gravissima per l’esponente degli azzurri, che rimarca l’importanza dell’Aias <<diventata nel tempo una delle eccellenze nel panorama della sanità privata isolana. La vertenza si è avvitata con un rimpallo di responsabilità, senza prestare la giusta attenzione alle difficoltà palesate dai dipendenti che si ritrovano da ormai nove mesi senza retribuzione – conclude Peru – La proposta più appropriata, che sarebbe gradita alle parti sociali, andrebbe indirizzata all’allungamento della convenzione tra l’Ats e l’Associazione di assistenza agli spastici, almeno sino al 31 dicembre. Si dovrebbe poi passare al pagamento delle tranche relative alle prestazioni già effettuate dai lavoratori e dovute dalla Regione>>.
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