Volo riuscito per Bezos. Atterrata nel deserto la capsula New Shepard

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L’equipaggio della navetta New Shepard della Blue Origin: da sinistra Mark Bezos, Jeff Bezos, Oliver Daemen e Wally Funk (fonte: Blue Origin)

Con i suoi tre paracaduti correttamente dispiegati, è atterrata come da programma nel deserto texano la capsula New Shepard della compagnia privata Blue Origin, che ha così completato con successo il suo primo volo suborbitale con equipaggio portando oltre il confine dell’atmosfera il patron Jeff Bezos, suo fratello Mark, l’82enne Wally Funk e il 18enne Oliver Daemen.

‘Il giorno più bello di sempre’: così Jeff Bezos ha commentato il successo del volo suborbitale dall’interno della capsula New Shepard appena atterrata. Il patron della Blue Origin ha salutato dal finestrino col pollice alzato il team accorso per il recupero dell’equipaggio e, una volta indossato il proprio cappello texano, è stato il primo a uscire dal portello per riabbracciare amici e parenti e stappare una bottiglia di champagne. Tutti i membri dell’equipaggio sono usciti sorridenti e in ottime condizioni.


La New Shepard ha raggiunto la quota di circa 100 chilometri facendo sperimentare all’equipaggio la condizione di microgravità, la stessa mancanza di peso che provano gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), per circa tre minuti.

Il volo, che segue di pochi giorni il successo analogo ottenuto dalla Virgin Galactic con a bordo Richard Branson, avviene nel 52/o anniversario dello storico sbarco dell’Apollo 11 sulla Luna.

Lo stesso Branson si è congratulato con la Blue Origin e Jeff Bezos per il successo del volo: “ben fatto Blue Origin, Jeff Bezos, Mark, Wally e Oliver. Complimenti da tutta la squadra Virgin Galactic”, ha twittato il fondatore della Virgin.

Quello del 20 luglio è anche il primo volo commerciale con uomini a bordo per Blue Origin, che ha già comunicato di avere altri clienti: “abbiamo intenzione di fare altri due voli quest’anno e molti altri in futuro. Abbiamo già una lista di clienti interessati”, ha detto Ariane Cornell, direttore delle vendite dei voli umani di Blue Origin.

A differenza dei voli con Virgin Galactic i cui recenti biglietti sono stati venduti a 250mila dollari, non è noto il costo per quelli Blue Origin, l’unico dato comunicato è stato che uno dei 4 posti del lancio inaugurale era stato venduto all’asta per 28 milioni ma l’anonimo vincitore si è poi dovuto tirare indietro per questioni di incompatibilità di impegni lasciando così il posto al giovane Daemen.

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