0 0 lang="it-IT"> Boxe gratis per i migranti, sull’iniziativa promossa dal Pd, insorge la Lega – CAGLIARI POST
Site icon CAGLIARI POST

Boxe gratis per i migranti, sull’iniziativa promossa dal Pd, insorge la Lega

Read Time:1 Minute, 32 Second

Santo Stefano di Magra, nello spezzino, si organizzano corsi di pugilato gratis per i migranti. L’iniziativa, intitolata”Un pugno al razzismo” è

organizzata dall’associazione dilettantistica “Grifo Boxe” di Rapallo (aderente alla “Federazione Pugilistica Italiana”) con il patrocinio della “Caritas” e della Giunta Pd. Nel nome della “integrazione sportiva”, saliranno sul ring 33 giovani migranti ospiti della struttura di accoglienza diocesana “Open Space del Campo – La Piccola Matita” di via Vincinella. A dirigere i corsi sarà il tecnico federale, già pugile professionista, Armando Bellotti.

Non tutti, però, concordano con l’assunto degli organizzatori, secondo cui la “noble” art può “fungere da strumento di socializzazione e di inserimento” per i richiedenti asilo. Alcuni, infatti, ritengono che educare i migranti alla boxe sia una scelta inopportuna. Un secco NO all’iniziativa arriva dalla Lega secondo i consiglieri regionali Alessandro Piana Stefania Pucciarelli: “Dopo i giovani africani invitati dal parroco di Vicofaro a sollazzarsi in piscina mentre tanti italiani in difficoltà non arrivano a fine mese, ora in Italia c’è chi insegna ai migranti a tirare meglio i pugni”. “In tutte le province – affondano i due esponenti del Carroccio – organizziamo corsi di autodifesa per donne, invece loro danno lezioni gratis di pugilato per richiedenti asilo. È normale?”.

Dello stesso avviso è Manola Sambo, presidente di “Progetto Araba Fenice” e referente del gruppo “Dalla Parte delle Donne” (che a settembre scorso ha denunciato il mediatore culturale che difendeva gli stupratori di Rimini, secondo cui “le cronache raccontano di donne di tutte le età aggredite, pestate e abusate da extracomunitari” ed “è assurdo che a chi arriva nel nostro Paese vengano forniti ulteriori strumenti di aggressione e sottomissione”. “Queste iniziative targate sinistra – conclude – mi spaventano e mi portano a pensare che, forse, l’unico modo che rimane a noi donne per difenderci è prendere il porto d’armi”

print
Happy
0 0 %
Sad
0 0 %
Excited
0 0 %
Sleepy
0 0 %
Angry
0 0 %
Surprise
0 0 %
Exit mobile version