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Kosovo: feriti negli scontri 25 militari Kfor, 11 sono italiani

epa10662191 A car set on fire by protesters burns after clashes between Soldiers of NATO-led international peacekeeping Kosovo Force (KFOR) and ethnic Serbs in front of the building of the municipality in Zvecan, Kosovo, 29 May 2023. Protests and clashes in Zvecan continue as tensions in northern Kosovo’s region, with majority of ethnic Serbian people, arose after ethnic Albanians mayors took offices in four towns following elections boycotted by Serbian community. Serbian President Vucic on 26 May has put Serbian Army on high alert. EPA/GEORGI LICOVSKI

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Circa venticinque militari della Kfor, tra cui 11 italiani, sono rimasti feriti nei gravi scontri fra truppe Nato e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Kosovo.

Degli 11 feriti italiani, tre sono gravi ma non in pericolo di vita: avrebbero riportato ustioni e fratture.

Lo apprende l’ANSA da fonti informate. La Kfor era intervenuta per disperdere i dimostranti serbi che manifestavano davanti alla sede del Municipio locale per protestare contro l’insediamento del nuovo sindaco di etnia albanese. I militari hanno fatto uso di granate stordenti, mentre i dimostranti hanno lanciato sassi, bottiglie e altri oggetti contro le truppe Nato.

Zvecan è uno dei quattro maggiori comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba alla cui guida sono stati eletti il 23 aprile scorso nuovi sindaci di etnia albanese a causa del boicottaggio elettorale dei serbi. Proteste analoghe sono in corso anche a Zubin Potok e Leposavic.

Alcuni dei militari italiani rimasti feriti sono stati colpiti da molotov o altri dispositivi incendiari. È quanto si apprende da fonti qualificate, secondo cui la situazione sarebbe ancora di tensione e sarebbe in atto un contenimento delle frange più violente di dimostranti. Altri tre militari italiani avrebbero “fratture esposte”.

Questa mattina la missione Nato Kfor aveva già incrementato la propria presenza nei quattro comuni del Kosovo settentrionale, e aveva invitato tutte le parti ad astenersi da azioni che potessero infiammare le tensioni o causare un’escalation. Il Comandante di Kfor, il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia, è in stretto contatto con i suoi principali interlocutori, tra cui i rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni di sicurezza in Kosovo, lo Stato Maggiore delle Forze armate serbe, nonché la Missione Eulex e altri rappresentanti della comunità internazionale. Kfor ha anche esortato Belgrado e Pristina a impegnarsi nel dialogo guidato dall’Unione Europea per ridurre le tensioni, unica via per la pace e la normalizzazione.

“Gli attacchi ingiustificati alle unità della Nato sono inaccettabili e la Kfor continuerà ad adempiere al suo mandato in modo imparziale”. È quanto sostiene il comandante della missione Kfor, il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia, il quale sta seguendo in prima persona l’evolversi della situazione in Kosovo, dove almeno undici militari italiani della missione sono rimasti feriti, esprimendo la propria solidarietà agli uomini e alle donne della missione

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