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Sarroch, la grande notte dei Morcheeba

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Nello stesso luogo che ha ospitato i Deep Purple e i Simple Minds, i Morcheeba offrono bella musica e allegria. Lei, Skie Edwards, si presenta con un cappello nero in testa e un abito cesellato su un fisico scolpito. Loro, Ross Godfrey alla chitarra, Steve Gordon al basso e Jaega McKenna alla batteria (rispettivamente marito e figlio della cantante) e Dominic Pipkin alle tastiera sono i suoi “complici” nel gioco artistico col pubblico.
Inserito nel Sarroch Music Expo, evento organizzato dalla Vox Day, il concerto dei pioneri del trip-hop è stato ricco di energia e qualità artistiche di alto livello, incastonato fra il nuovo album “Blaze Away” e un repertorio risalente al 1995.
Le luci si abbassano e comincia la melodica “Never Undo”, preludio alle sonorità reggae di “Friction”. Con “ Never am Easy”, Skie ondeggia sul palco e ride felice. E’ un sincronismo vincente che conduce ad “Other Wise” con i fans che ballano e cantano sull’erba verde.
“Part of process” è un ritorno al 1998 mentre “The Sea” è un brano dedicato alla Sardegna e al suo mare. Successivamente è la volta di “World looking in” che precede “Trigger Hippie”, primo singolo in assoluto della band londinese.
Con le mani sciolte a seguire l’onda musicale, Skye riporta i Morcheeba ai giorni attuali con “Blaze Away” prima di “Blood like lemonade” e “Slow down”.
Tranquillo, molto bene, perfetto. Sono le poche parole italiane che la cantante usa per descrivere la bella atmosfera presente allo stadio sarrochese. E poi, ecco l’invito ufficiale: Volete ballare? Ovviamente affermativa, la risposta è nel ritmo di “Let’s dance” di David Bowie interpretata con sinuosa maestria da Skye. E’ lei a dirigere un coro improvvisato col pubblico sulle note di “Blingfood” e “Let me see”.
Arriva “Find another way”ma arriva anche il momento di darsi la buonanotte. Per i saluti conclusivi, “Rome” non poteva non essere la soluzione migliore.

(Foto di Maura Atzeni)

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