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L’Università di Cagliari ricorda lo studioso e docente Antonio Spanedda

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Domani, giovedì 15 marzo, alle 9.30, l’aula magna del rettorato – via Università, n. 40 – ospita la commemorazione di Antonio Spanedda. Illustre microbiologo dell’ateneo di Cagliari, lo scienziato viene ricordato a centodieci anni dalla nascita (1907) e a venti dalla morte (1998) dal rettore Maria Del Zompo, dai professori emeriti Pasquale Mistretta (già rettore dell’Università del capoluogo), Gian Luigi Gessa, Alessandro Riva e Alessandro Maida (già rettore dell’Università di Sassari). La cerimonia – coordinata da Gianni Filippini, già direttore editoriale dell’Unione Sarda – prevede anche gli interventi dell’intellettuale, antropologo e scrittore, Bachisio Bandinu, e dell’arcivescovo emerito di Oristano, Pier Giuliano Tiddia.

Bernardo De Muro (docente, saggista, filosofo e studioso che si autodefinisce “viandante della parola”) firma “Microbi e giganti – Antonio Spanedda, padre, scienziato, maestro”. Il libro – Cabu Abbas edizioni, Thiesi, febbraio 2018, 184 pagine – che viene presentato in aula magna, ripercorre con curiosità, garbo, raffinatezze linguistiche e rigore documentale, vita e professione di uno dei giganti della scienza made in Sardinia. Spanedda, allievo di Giuseppe Brotzu, scoprì nel 1945 col professore e direttore dell’Istituto di igiene e microbiologia dell’ateneo di Cagliari, le cefalosporine. Da titolare della cattedra e successore alla direzione dell’Istituto di igiene del professor Brotzu, Antonio Spanedda ha chiuso nel 1977 l’attività accademica. Nel 1978 è stato ordinato sacerdote e fino alla scomparsa (a 91 anni, nel 1998) ha officiato quotidianamente la messa.

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