“Come avevamo previsto e contestato, purtroppo inascoltati, il governo nazionale non ha potuto che impugnare la legge sul contratto dei forestali davanti alla Corte costituzionale ravvisando un’azione della Regione di gran lunga esorbitante dalle proprie attribuzioni e invasiva delle competenze statali che disciplinano la materia assicurando uniformità nell’ordinamento civile e delle funzioni pubbliche”. Così Cgil e Flai riaffermano le posizioni già ribadite in passato e ricordano inoltre che il sindacato confederale aveva denunciato come ci si trovasse davanti a “uno sconfinamento che produce ulteriori effetti lesivi dei principi costituzionali che attengono, in particolare, alla parità di trattamento delle persone che lavorano e alla disciplina del collocamento nelle pubbliche amministrazioni, ma invadono anche il campo delle libertà sindacali nell’espressione della rappresentanza e dell’esercizio contrattuale”.
Secondo Cgil e Flai “occorre ripensare in parte la pomposa normativa sul Sistema Regione che sta forse all’origine dell’infortunio in cui è inciampato l’incauto legislatore regionale e che ha consentito l’inganno di tanti lavoratori che hanno creduto a promesse vane”.