Addio allo scrittore Luis Sepulveda

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La notizia della scomparsa dello scrittore cileno, è stata comunicata questa mattina dalla stampa spagnola.

Ha lottato inutilmente come tantissimi contro il Coronavirus, che aveva contratto a fine febbraio scorso: per due mesi è stato ricoverato con sintomi severi derivanti da una forte polmonite dalla quale sembrava in un primo tempo avesse avuto la meglio; poi purtroppo ulteriori fatali complicanze fino all’esito infausto di oggi.

Lo scrittore che aveva settant’anni – era nato a Ovalle, in Cile il 4 ottobre del 1949 e da tempo viveva in Spagna, nelle Asturie – è deceduto a Oviedo nell’Ospedale universitario Centrale delle Asturie.

Autore famoso di bestseller e pregevolissimi romanzi come tra i tanti, ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’, ‘Il mondo alla fine del mondo’, ‘Un nome da torero’.

E’ conosciuto dai più, per la “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” che lo ha consacrato come scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le età: dato il grande successo, la favola-romanzo divenne poi un film d’animazione sotto la regia di Enzo D’Alò.

Narratore impegnato sempre dalla parte degli oppressi, i suoi libri raccontavano un mondo variegato, spaccato di esperienze sofferte ed intense, dove si palpava pagina dopo pagina il bene ed il male della vita.

Sepulveda non fu però, solo uno scrittore ma molto altro ancora: un attivista politico, un ecologista, un esule politico, un guerrigliero, ma anche un sognatore e viaggiatore curioso, oltre che un sostenitore delle adozioni per le coppie LGBT.


Alberto Porcu Zanda

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