Finito il balletto delle date: si vota il quattro dicembre

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Il Consiglio dei ministri ha fatto pendere la bilancia sulla data più lontana tra le due prese in considerazione per votare o No al referendum consultivo sulla riforma del Senato e del Titolo V approvata dal Parlamento ad aprile. Ad annunciare che il governo ha deciso di convocare  per il quattro dicembre il referendum costituzionale è stato ieri sera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Decisione presa con dieci giorni di anticipo rispetto al termine di legge.  Avremo quindi dieci settimane di ulteriore campagna referendaria. Quello stesso giorno, in Austria si voterà nuovamente per l’elezione del presidente, in una nuova edizione dello scontro vinto (ma poi annullato per ragioni procedurali) dal verde Van der Bellen contro il candidato della destra ultranazionalista Hofer. “Non ci sarà un’altra occasione“, avverte invece il premier e segretario del Pd Matteo Renzi in una delle sue e-news a iscritti e simpatizzanti subito dopo il Cdm, dando così lo squillo di tromba ai suoi per l’inizio della campagna referendaria. Campagna che per Renzi partirà ufficialmente dopodomani, giovedì 29 settembre, nella sua Firenze.

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