“Le pulizie” di Giagoni”, l’On. Moriconi scrive al Presidente Pais

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Il Capogruppo della Lega in Consiglio regionale, nella giornata di avantieri, inscenando finte “pulizie” nell’ufficio assegnatogli – tra l’altro tenuto perfettamente in ordine dalle addette che svolgono con solerzia e professionalità il loro lavoro – ha avuto la “brillante” idea di farsi immortalare mentre buttava nel cestino dei rifiuti il simbolo del Partito Democratico.

Nella lunga storia autonomistica, il confronto politico in Consiglio Regionale, per quanto nei momenti cruciali sia stato caratterizzato anche da forti scontri dialettici, non era mai trasceso a simili livelli di inciviltà, aggravati dal fatto che siano stati messi in atto da chi riveste ruoli di rilevante responsabilità istituzionale.

Il fatto che ti segnalo, non può esimerci da una seria riflessione sulla deriva politica che determinano simili episodi di intolleranza e inciviltà, fomentatori di odio in cui l’avversario politico è sempre più un nemico da abbattere e non una parte rappresentativa della società con cui confrontarsi. Un clima che richiama altri contesti integralisti, estranei alla nostra civiltà, dove le bandiere sono bruciate in pubblico in quanto simbolo del male.

Il Consiglio Regionale, così come qualsiasi altra sede istituzionale, deve restare il luogo in cui l’esercizio della democrazia e il rispetto fra i diversi protagonisti politici in campo, siano tutelati con tutte le forze possibili e immaginabili. Il confronto dialettico fra maggioranza e minoranza, per quanto possa assumere i toni aspri e serrati generati da visioni politiche differenti, deve fondarsi sempre, pur nella distinzione, sul rispetto delle idee altrui e l’interesse comune alla costruzione di un percorso rivolto esclusivamente alla difesa degli interessi della nostra regione e alla tutela dei diritti del popolo sardo.

Per questo motivo, al fine di evitare che l’episodio citato possa pregiudicare il corretto evolversi del dibattito politico che ci attende in Consiglio Regionale, oltre che generare effetti emulativi non solo nelle altre sedi istituzionali, ma anche nelle piazze, credo sia indispensabile un Tuo autorevole intervento di ferma condanna dell’azione compiuta a danno di un simbolo politico, della comunità che esso rappresenta e dell’istituzione democratica nella quale ricopri la massima carica.”

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