Litiga con la moglie e si spara alla tempia ma la pistola era finta

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Pavia.  Un gesto che non ha avuto conseguenze fisiche, ma che ha terrorizzato la bambina, di soli 12 anni, che ha assistito alla sconvolgente scena.

Al culmine di una furibonda lite tra marito e moglie, l’uomo ha impugnato una pistola e se l’è puntata alla tempia, ha premuto il grilletto lasciando partire lo sparo. Un suicidio solo simulato, perché la pistola non era una vera arma. Quali fossero le intenzioni dell’uomo, certo consapevole di impugnare una pistola finta, non è ancora chiaro, forse minacciando l’estremo gesto voleva spaventare la moglie oppure lo ha solo fatto in un momento di raptus nel quale ha perso la consapevolezza di quello che stava facendo.

Sta di fatto che aver assistito a quel gesto ha letteralmente sconvolto la figlia 12enne e sul posto sono stati chiamati i soccorsi sanitari e le forze dell’ordine. Nell’abitazione, in un piccolo comune dell’Oltrepò Pavese, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Stradella. I soccorsi sanitari hanno poi trasportato l’uomo in ospedale, ricoverato per problemi psichiatrici. I militari hanno ricostruito l’accaduto e segnalato l’episodio alla Procura di Pavia, che sta valutando la posizione dell’uomo.

La cosiddetta “violenza assistita”, per la presenza di minori, è un’aggravante del reato di maltrattamenti, che in questo caso non sembrerebbe contestabile all’uomo, neppure nei confronti della moglie. Al di là dell’aspetto giuridico della vicenda e delle eventuali contestazioni di ipotesi di reato, resta il grave trauma psicologico subìto dalla bambina, che ora dovrà essere tutelata e protetta.

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