Soleminis. Diritti negati ad un ragazzo autistico

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Daniele 13 anni, è un ragazzo autistico, vive a Soleminis dove frequenta la classe terza della scuola secondaria di I grado, con buoni risultati. Ma purtroppo i problemi non mancano, Daniele ha bisogno del sostegno che la legge gli garantisce, e siamo al punto cruciale, lo Stato dice di occuparsi della scuola e dei suoi alunni in quanto importanti per il futuro della società, ma invece si scopre che i diritti sono tali solo per alcuni. Il ragazzo infatti, si ritrova alla fine del quadrimestre senza insegnante di sostegno e con un assistente nominata un mese fa per 6 ore settimanali (due volte la settimana) e senza un PEI ( Piano Educativo Personalizzato).

Il padre del ragazzo senza più armi in mano e non sapendo cosa fare ,stanco di promesse non mantenute, ha esposto il problema su Facebook, dove tutto arriva a tutti. affinché questo, che non è un problema solo di Daniele ma di tanti ragazzi come lui in tutta Italia, venga data visibilità e arrivi alle orecchie di chi di dovere. Con il suo permesso pubblichiamo il post integralmente:

Mio figlio, affetto da disturbo autistico con diritto di avere un insegnante di sostegno con 18 ore settimanali, e la presenza di un educatore/itrice scolastico, frequentante la terza media in un piccolo paese nella provincia di Cagliari (Sardegna), si trova dopo le prime due settimane dall’inizio dell’anno scolastico, con la presenza di un insegnante di sostegno provvisorio per 9 ore settimanali e la promessa di una immediata nomina dell’insegnante di sostegno titolare per le 18 ore . Dagli inizi di ottobre a oggi si trova senza insegnante di sostegno e con una educatrice nominata un mese fa per 6 ore settimanali (due volte la settimana). Siamo quasi alla fine del quadrimestre e mio figlio è senza un PEI, senza nessuno che lo controlli se i compiti sono scritti, senza alcun aiuto. Siamo noi famiglia a dover fare il giro dei genitori dei compagni di scuola a recuperare i compiti e siamo noi famiglia a dover fare quello che la scuola dovrebbe fare, ovvero, dare gli strumenti adatti a mio figlio per poter affrontare gli studi, dal momento che questo è l’ultimo anno di scuola dell’obbligo e considerando il fatto che dovrà affrontare l’esame di licenza media. ALL’ANIMA DELLA BUONA SCUOLA”

La situazione descritta non è peggiore rispetto al resto d’Italia, sono centinaia le famiglie che ogni anno regolarmente si trovano con questo problema. Le criticità sulla figura dell’insegnante di sostegno sono reali, la sua assenza non permette di applicare una programmazione seria ed adeguata alle loro esigenze. L’orario di frequenza in teoria è uguale per tutti, ma per i tanti alunni e studenti con disabilità si deve tener conto anche delle ore necessarie per il sostegno, coperte da insegnanti specializzati e da educatori personali. I commenti al post non sono mancati e da questi si evince che il problema che stanno affrontando i genitori di Daniele è comune a tante altre famiglie che devono spesso ricorrere agli avvocati per vedere rispettati quelli che sono i loro diritti.
Questa storia ci insegna che la campanella non suona per tutti.

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