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Ha preso il via questa mattina, da Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la prima Giornata della Ristorazione per la Cultura della Ospitalità Italiana, promossa dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE-Confcommercio) con i patrocini del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Ministero del Turismo. L’iniziativa, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, ha suscitato l’interesse e il coinvolgimento, attraverso parallele iniziative diffuse in tutto il Paese, di oltre 5.000 attività di pubblico esercizio, tra ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie. E 500 sono stati i ristoranti italiani all’estero che hanno dato la loro adesione alla manifestazione.
In Sardegna gli aderenti sono 183 di cui 25 del territorio oristanese.
Insieme alle imprese, protagonista indiscusso di questa edizione è il pane, elemento centrale nella quotidianità della cultura gastronomica italiana e simbolo, tanto semplice quanto potente, dei valori di ospitalità, convivialità e condivisione. Il pane rappresenta infatti la forza popolare della cucina italiana, che ha espresso e esprime professionalità e prodotti insuperabili nel mondo, ma non dimentica chi è in difficoltà: proprio in occasione di questa giornata di festa per la ristorazione italiana, Fipe Oristano farà a favore della LILT Oristano una donazione derivante dal ricavato della vendita del pane di farina di grano duro per sostenere la ricerca a favore di chi è in difficoltà e rimarcare anche l’importanza della corretta alimentazione per la tutela della salute.
La Giornata della Ristorazione è stata lanciata quindi per accendere la luce su un settore, spesso sottovalutato, ma che, con 43 miliardi di valore aggiunto e 1,2 milioni di occupati, è del tutto centrale per filiere strategiche nell’economia del nostro Paese, come quella agroalimentare e quella turistica.
Anche in Sardegna i numeri sono interessanti. Su un totale di 144.719 imprese attive 11.552 sono imprenditori del settore somministrazione con oltre 23.000 occupati (Dati al 2021. Nel 2019 erano 26301)
Per la provincia di Oristano, che vanta iscritte in CCIAA 12.747 imprese attive, 3260 operano nel settore dei servizi che ormai ha superato quello del commercio “fermo” a 3203.
Delle 3260, 867 imprese operano nel settore della ristorazione. Il comparto da lavoro, con 606 imprese, a circa 1650 addetti prevalentemente italiani e giovani. Il 40% circa ha meno di 35 anni, mentre gli over 50 sono il 14,8%. Solo il 3,8 % ha più di 60 anni.
Il CCNL applicato in maggioranza assoluta è quello di FIPE Confcommercio.
L’87,5% degli occupati dipendenti svolge mansioni operative. Il contratto privilegiato è il part time orizzontale mentre in merito alla durata prevalgono i contratti a tempo determinato (30.7%), indeterminato (59.4%) e stagionale.
I consumi delle famiglie nel 2022 avevano fatto un bel balzo in avanti per avvicinarsi ai livelli pre pandemia per poi subire una nuova battuta d’arresto a causa dell’inflazione e della crescita abnorme dei prodotti energetici.
Il nuovo clima di incertezza ha modificato dunque le prospettive del comparto che, fortemente competitivo, con turn over tra nuove aperture e chiusure elevato, lascia alla resilienza delle imprese allo sviluppo di nuove competenze, attenzione al servizio e ai prezzi la permanenza sul mercato delle oltre 2517 famiglie che da questo vivono.
“La Giornata della Ristorazione nasce quindi come un invito a riconoscere l’importanza del settore per il territorio sia in termini sia economici sia socio-culturali sia valoriali- dichiara Eddy Piana – Consigliere di Fipe Oristano. Si tratta di un momento di riflessione per noi operatori del settore che riconosciamo nel pane l’esemplificazione dell’accoglienza che caratterizza il nostro lavoro quotidiano.
