Arte, a Poltu Quatu le opere di Edward Spitz

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Le opere di Edward Spitz, artista di fama internazionale e misterioso, ancora oggi senza volt, da stasera e fino al 4 Settembre si potranno ammirare a Poltu Quatu, all’interno del Grand Hotel.

Una location d’eccezione, una delle mete estive più ambite e lussuose al mondo, a metà strada tra Baia Sardinia e Porto Cervo per una vera esperienza a 5 stelle nel “porto nascosto” – questo il significato della denominazione gallurese del luogo – in cui verranno esposte 20 opere della “Sardinia Collection 2022” di Edward Spitz. L’ingresso aperto al pubblico è gratuito.

In occasione della Exhibition Sardinia Collection 2022 a Poltu Quatu, Edward Spitz presenterà delle nuove opere realizzate per l’occasione, sul tema della salvaguardia e della sostenibilità ambientale: uno dei temi più delicati della modernità. La location di presentazione non poteva che essere lo specchio di uno dei siti naturalistici più belli e affascinanti d’Italia, tra mare, insenature e fitta vegetazione.

L’artista misterioso prende forte ispirazione dal mondo del fumetto, individuando quelli che sono i personaggi più iconici tra i pilastri della narrativa del settore come Topolino, Paperino, Minnie, Paperone e tanti altri e li trasforma in vere e proprie icone pop senza tempo. I suoi lavori, sono stati ammirati per tutto il mondo, dalla Clarendon di Londra, passando per la Sconci Gallery di Dubai, fino alla Corridor Contemporary Art di Tel Aviv.

In questo processo di trasformazione che compie l’artista, l’opera acquisisce un messaggio e un significato più ampio: quelle che sono figure che siamo soliti associare ai nostri ricordi di infanzia, diventano mezzi per comunicare al mondo dei temi sociali ed economici, paradossi e controversie dei tempi moderni, in maniera ironica e dissacrante. L’artista non giudica, osserva e riproduce con la sua chiave di comunicazione speciale.

Così gli ingredienti fondanti della società capitalista, tra materialismo, edonismo e consumismo, muovono i fili del comportamento umano e vengono immortalati da Edward Spitz in opere d’arte che accostano i protagonisti storici dei fumetti agli elementi più iconici e controversi della modernità. In questo senso il velo di mistero che avvolge l’artista ha una chiave di lettura unica: in un’era in cui l’immagine e l’estetica sono la priorità, scegliere di rimanere nell’anonimato senza volto, e di far parlare le opere al posto della persona, è sicuramente una scelta rivoluzionaria.

E se l’arte è da sempre la modalità con cui l’artista conferisce l’immortalità all’opera, la tecnica di Edward Spitz si muove in questo senso: le pagine di originali fumetti d’epoca costituiscono lo sfondo dell’opera, a cui l’artista sovrappone delle icone e degli elementi dipinti a mano, sigillati per sempre nella tela da uno spesso strato di resina, in un risultato che fonde pop art e street art.

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