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“Il Comitato Diritti degli Educatori Professionali, nato il il 6 Aprile 2023 al fine di migliorare le condizioni lavorative degli Educatori professionali di tutta la Sardegna, organizza un sit-in che si terrà il 28 giugno alle h.9.30 dinnanzi al Palazzo del Consiglio regionale.
Per la stessa giornata è stata richiesta, dal Comitato stesso, un’audizione al Consiglio Regionale, al suo Presidente il Presidente del Consiglio Regionale, dell’Assessora del lavoro, della Formazione Professionale, della Cooperazione sicurezza sociale alla II Commissione Lavoro, Cultura, per argomentare sulla precaria e squalificante situazione professionale lavorativa in cui versano gli educatori e le educatrici professionali sardi, impiegati nei servizi educativi gestiti da Cooperative sociali vincitrici degli appalti.
In particolare vogliamo segnalare la grave situazione dei servizi di ASSISTENZA EDUCATIVA SPECIALISTICA (scolastica)rivolta agli studenti con disabilità e/o in situazione di disagio che necessitano di figure professionali altamente qualificate per essere supportati nelle relazioni interpersonali, sul piano emotivo, comunicativo e non ultimo nel processo d’inclusione scolastica.
Attualmente il servizio non ha delle linee guida regionali su cui fondare i capitolati dei rispettivi appalti.
Chiediamo, pertanto, l’istituzione di un Regolamento Regionale sugli appalti e sulla gestione dei servizi educativi in generale
Questa mancanza da luogo a numerose differenze tra i diversi servizi educativi generando importanti criticità che non possiamo più tollerare.”
Il Comitato dei Diritti degli Educatori Professionali Sardegna si è costituito in data 06 aprile 2023, con lo scopo di promuovere la tutela della figura professionale degli educatori, di diversa formazione e provenienza (SDE, SNT2, equipollenze, 60 crediti).
Nei contesti socio-educativi e socio-sanitari i servizi sono gestiti per lo più da cooperative sociali che rispondono al relativo CCNL. Questo necessita urgentemente di un rinnovo dei termini contrattuali ed economici che consentano ai professionisti di svolgere il loro lavoro e la relativa funzione con dignità e serenità.
Lavorando con i diversi tipi di disagio (psichico, fisico, sociale, economico), la professionalità e accuratezza degli interventi educativi richiede attenzione, osservazione, prontezza, capacità empatica ed analitica, qualità che nel lungo periodo minano la salute psico-fisica del professionista, che ha anche necessità di un adeguato compenso remunerativo, attualmente di gran lunga al di sotto degli stipendi di altre professioni impiegati in altri ambiti lavorativi con di pari titolo di studio. Attraverso l’opera di questo Comitato si vuole dialogare, discutere e proporre soluzioni perché vengano riconosciuti i diritti degli Educatori Professionali, in quanti operatori specializzati dei processi formativi ed educativi della persona.
La situazione del servizio di Assistenza di Specialistica Scolastica è tra i servizi maggiormente manchevoli del rispetto professionale degli Educatori Professionali, in quanto non le ore contrattuali non vengono retribuite per intero, in occasione di chiusura scuole o assenza degli alunni fruitori del servizio. La retribuzione base è inadeguata e il professionista spesso è considerato un rimpiazzo per coprire le ore non coperte dall’insegnante di sostegno.
Inoltre, nel periodo estivo con la scuola chiusa, il contratto lavorativo è sospeso, ma per chi ha il contratto a tempo indeterminato non vi è neanche la possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali, o quelli previsti dallo Stato sono talmente esigui che non coprono neanche una mensilità lavorativa.
Il presente Comitato svolgerà la sua attività attraverso la rete internet per la divulgazione delle informazioni e azioni intraprese per il riconoscimento dei diritti; si avvarrà della collaborazione e contributo di tutti coloro (persone fisiche, politici, sindacati, enti, istituzioni) che peroreranno la suddetta causa.
