Bologna. Tensione alle stelle, scontri tra forze dell’ordine e antifascisti

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Ancora scontri nel cuore di Bologna tra antagonisti e polizia. Dopo i tafferugli del pomeriggio in cui sono rimasti feriti cinque ragazzi e un

poliziotto, in serata si sono registrati nuovi scontri tra le forze dell’ordine e gli antifascisti. La tensione è salita nel momento in cui è iniziato il comizio di Forza Nuova. Gli antagonisti hanno l’obiettivo di fermare proprio il comizio e i manifestanti di Forza Nuova. Di fatto piazza Nettuno e piazza Maggiore ospitano alcuni presidi di Anpi e cgil. Uno scontro molto violento si è registrato in via Farini a pochi passi da piazza Galvani dove si sta tenendo il comizio di Forza Nuova. I poliziotti si sono difesi usando i manganelli e con gli idranti aperti sulla folla. Gli antagonisti hanno infatti attaccato le forze dell’ordine con lancio di bottiglie di vetro e petardi. Poi c’è stata una breve colluttazione tra gli antagonisti e le forze dell’ordine che hanno impedito un tentativo di superare il blocco con idranti e fumogeni. I collettivi e polizia si sono schierati l’uno di fronte all’altro a poche centinaia di metri dalla piazza. Elicotteri delle forze dell’ordine hanno sorvolato la città. Due persone sono state denunciate e portate in Questura. Un poliziotto è stato ferito, colpito al volto da una bomba carta lanciata dal corteo dei collettivi che protestava in centro a Bologna contro il comizio di Forza Nuova. L’agente del reparto mobile di Padova, da quanto si apprende, è stato portato in ospedale per le cure del caso e per il referto medico. “Faccio un appello a Bologna – ha detto – città dotta, dei poeti, dei cantautori: non fatevi rappresentare da questi 20 figli di papà che non sono antifascisti. Chi usa la violenza per fare politica è un fuorilegge”, ha commentato Matteo Salvini. Contro gli antagonisti anche Piero Fassino del Pd: “È inaccettabile compiere azioni violente rivendicandole come azioni di Resistenza. Nessun atto violento ai danni di una assemblea democratica o contro le forze dell’ordine può essere comparato alla storia delle Resistenza. Chi compie questa indegna forzatura non conosce i valori stessi della Resistenza e violenta la storia del nostro Paese”. Ora occorre che tutti abbassino i toni in questo finale di campagna elettorale, e che ognuno si impegni a spegnere il fuoco del proprio giardino prima che divampi un incendio che sarebbe difficile domare e che potrebbe portare a conseguenze molto gravi. La storia insegna

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