Boxe, Box Pro. Il peso leggero Jonathan Rubino ci crede: “Mi alleno per il titolo italiano”

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“Il pugilato nemmeno mi piaceva. Un amico mi ha invitato a praticarlo e piano piano mi sono appassionato”. Jonathan Rubino, 28 enne cagliaritano, da dieci anni indossa i guantoni dividendosi fra palestra e azienda di famiglia. Il 9 dicembre, sul ring di Serdiana, il peso leggero ha portato l’ivoriano Kouassi Wilfried al ritiro nel suo primo incontro nella Box Pro e sembra averci preso gusto.

“Da dilettante ho vinto sette titoli regionali e un bronzo ai campionati italiani. Ora spero di disputare a febbraio/marzo un altro incontro in questa categoria, una tappa di avvicinamento verso la conquista di un titolo italiano”.

E quindi ecco “8 -10 km di corsa per me fondamentali. Purtroppo, non sempre riesco tutti i giorni per via del lavoro. La sera , invece, è dedicata alla parte più specifica in palestra.”

Nella fattispecie, è lo spazio di via Mandrolisai dove si allenano gli atleti dell’Asd King George, società sportiva intitolata al compianto Giorgio Lai, il re del panino dell’Ossigeno. Fra montanti, jab, ganci, i ragazzi si muovono sotto i consigli di Franco Lilliu, un pugile che da dilettante può annoverare nove convocazioni in nazionale, due titoli italiani e otto regionali oltre a due medaglie di bronzo e una d’argento prima di passare professionista. E non è un caso se la sua “fotocopia”, sia proprio Jonathan Rubino, veloce e dotato di un potente sinistro.

“Chi non conosce la boxe – dice il pugile – pensa che sia uno sport violento, da rompersi il naso appena messo piede in palestra. Anche i miei genitori e la mia fidanzata si preoccupano ma non è cosi. Chi la pratica, impara la disciplina e il rispetto delle regole, impara a rispettare e a farsi rispettare. Con gli avversari, si può perdere e si può vincere ma poi ci si abbraccia e magari si finisce a bere qualcosa insieme”.

Impegno, determinazione, costanza. Il pugilato e lo sport in genere insegnano che i risultati si ottengono solo con il sacrificio. Jonathan, 175 cm di altezza per 60 kg, ne è consapevole anche nel rispetto del regime alimentare: “Sei molto limitato però se ti piace questo sport e hai la testa per farlo, eviti di lasciarti trascinare. Ogni tanto uno sgarro ci sta ma bisogna comunque limitarsi”.

Il prezzo da pagare è questo ma per il boxeur cagliaritano, non è un problema. La testa è quella giusta. Esercizi alla corda, un sorso d’acqua e subito sul ring per affinare la tecnica. In bocca al lupo, campione.

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