Covid 19, Cassa Integrazione per 8 mila metalmeccanici sardi. Forresu (Fiom Cgil): “Numeri destinati a crescere”

0 0
Read Time:2 Minute, 23 Second

8 mila richieste di accesso agli ammortizzatori sociali. E’ questo il non felice quadro che emerge dalle quasi mille aziende metalmeccaniche della Sardegna. Entrando nei dettagli , le domande sono stati chieste per 2500 lavoratori di 259 aziende Confapi, 4500 dipendenti di aziende Federmeccanica e 1000 appartenenti a 450 imprese artigiane e cooperative.

“Purtroppo sono numeri in crescita che metteranno in seria difficoltà migliaia di famiglie, non solo per la riduzione dei redditi ma anche per l’incertezza dei tempi dei pagamenti da parte dell’Inps o delle banche”.

Cosi il segretario regionale Fiom Roberto Forresu commenta la realtà attuale alla luce dell’emergenza Covid 19 in una videoconferenza fra i responsabili territoriali Fiom Cgil.

Un meeting che ha evidenziato lecriticità legate alla riduzione delle attività ma anche alle condizioni in cui si continua a lavorare, non sempre in modalità anti-coronavirus.

Si è inoltre evidenziato, fra i punti critici, che “soltanto il 5 per cento delle imprese Confapi e Federmeccanica ha firmato gli accordi sindacali” e che pertanto non sarà garantita l’anticipazione degli stipendi da parte del datore di lavoro, come accade in presenza di accordi sindacali.

Le aziende, fuori da quest’area di contrattazione, non si sono rese disponibili a discutere nel merito l’applicazione degli strumenti di cassa integrazione ponendo seri dubbi sulla equità e rotazione dei lavoratori.

“Il rischio – avverte Forresu – è che si crei un conflitto sociale perché, mentre il governo nazionale mette a disposizione ingenti risorse per le imprese, le conseguenze economiche immediate gravano sulle spalle dei lavoratori”.

A peggiorare la situazione c’è il ritardo del pagamento dei 150 euro annuali di buoni welfare previsti dal contratto Confapi e normalmente saldati entro marzo: “Vergognoso – ha detto il segretario Fiom – i lavoratori non solo devono subire il taglio di stipendi e ore di lavoro, gli si sottrae per giunta quanto spetta per contratto”.

I segretari territoriali Fiom Cgil hanno espresso preoccupazione per il mancato rispetto, in diverse piccole e medie aziende metalmeccaniche, delle norme previste dai protocolli per la sicurezza, dai dispositivi di protezione fino al mantenimento delle distanze fra i lavoratori: “Dobbiamo costantemente richiamare le aziende al loro rispetto – ha detto Forresu – non sempre c’è una risposta immediata, soprattutto nelle imprese non sindacalizzate e nei sub appalti, ma è chiaro che non sono tollerabili violazioni perché tutti dobbiamo concorrere, con responsabilità, al contenimento dell’epidemia”. Da qui l’appello alle aziende e agli organismi di vigilanza, così come alle istituzioni, affinché non si abbassi la guardia, anche in previsione della Fase 2 che vedrà un allentamento graduale delle misure restrittive.

I metalmeccanici hanno poi espresso un ringraziamento verso tutti i lavoratori che, in ogni settore, stanno dando il loro contributo per la continuità delle attività produttive, e in particolare agli operatori sanitari impegnati in prima linea seppure in un sistema sanitario che ha mostrato tutte le sue debolezze.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *