Crisi di governo, il centrodestra punta al voto mentre il Pd insiste sulla continuità

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Lo strappo dei 5 Stelle al Senato e, poche ore dopo, le dimissioni di Mario Draghi segnano lo spartiacque nei partiti.

Su una sponda gongola il centrodestra sempre più tentato dalle elezioni anticipate (con Fratelli d’Italia che le ha sempre chieste) in un orizzonte ora “libero” dal M5s, per capitalizzare l’effetto sondaggi. Sull’altra, prova a resistere il Pd che punta sulla formula “stesso formato, stesso perimetro” di governo, nell’estremo tentativo di salvare quel che resta del campo largo con il Movimento di Giuseppe Conte e l’ultimo miglio della legislatura. Di certo, a questo punto e la soluzione del rebus si complica, per tutti.

Berlusconi: “Andare alle urne non ci spaventa, anzi”

 – A certificare la frattura politica è il mancato voto dei 5 Stelle alla fiducia sul decreto Aiuti. Un’astensione annunciata 12 ore prima e confermata in Aula lasciano i fatto il cerino in mano ai “contiani”. Contro di loro volano (facili) gli strali di tutti i gruppi, al grido di “irresponsabili”. Così li definisce anche Silvio Berlusconi già prima della fiducia, attribuendo “unicamente” alla loro scelta la conseguenza “chiara e innegabile” di un ritorno al voto. Da qui l’attesa “fiduciosa e rispettosa” delle decisioni del premier e le indicazioni del Quirinale. O Draghi o il voto: “Andare alle urne non ci preoccupa”, arringa il leader di Forza Italia. Anzi, “siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centrodestra e in particolare l’atteggiamento responsabile e costruttivo di FI”.

La Lega: “Non si può andare avanti così”

 – Si allinea la Lega che drammatizza la “preoccupazione e stupore” di fronte alla situazione, ma contro il rischio di logoramento non ha dubbi: “Non si può andare avanti così per mesi, con milioni di italiani che hanno problemi con stipendi, pensioni e bollette”. Poi ribadisce l’impegno per “una scelta unitaria del centrodestra” e sentenzia: “Piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani”. Salvini tace se non per dire che “sta mettendo a punto una proposta di pace fiscale”, tema su cui martella Draghi da settimane. Quasi a ignorare il problema – è l’impressione – andando avanti a testa bassa sui problemi degli italiani.

Meloni: “Elezioni subito, la legislatura è finita”

 – Innegabili a questo punto i vantaggi elettorali per i due partiti: sfruttare la guerriglia dei 5 Stelle in campagna elettorale rispetto alla natura pragmatica e responsabile del centrodestra di governo, e scommettere su un successo che riporti il centrodestra a Palazzo Chigi. Per Giorgia Meloni ovviamente nulla cambia: “Per FdI questa legislatura è finita e daremo battaglia perché gli elettori possano scegliere di nuovo con il voto”, tuona alla festa dei Patrioti a Palombara Sabina. E avverte gli alleati affinché l’obiettivo comune sia battere il Pd.

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