Elezioni europee: vince l’astensionismo con la maggioranza assoluta

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Per le elezioni europee alla chiusura dei seggi alle ore 23 ha votato meno della metà degli aventi diritto. È quanto emerge dai dati del Viminale pubblicati sul portale ’Eligendo’ arrivati dopo quasi tre ore dalla chiusura dei seggi. Alle precedenti elezioni europee, nel 2019, l’affluenza finale era stata del 54,5%. Il flop era inevitabile. La maggior parte degli italiani non ha fiducia nell’Europa, né nei politici, e preferisce non andare a votare. Ora i partiti cercheranno di trovare un capro espiatorio, ma se il popolo è sovrano, la risposta è chiara: l’Europa non funziona e una così grande l’astensione è un segnale chiaro che i politici non sono in grado di cambiare nulla.

Questo scetticismo dimostra che la maggioranza non vuole essere rappresentata da una classe politica incompetente, succube e incline alla guerra, che ha tradito gli ideali dei padri fondatori e sta distruggendo ciò che di buono è stato creato. Alcuni diranno che è stata persa un’opportunità di cambiamento, che la campagna elettorale è stata gestita male, o che è colpa di Putin.

Le discussioni continueranno per giorni, parleranno del tonfo del guerrafondaio esaltato Macron, dell’ascesa delle destre ecc.. tutti argomenti attuali ma che comunque riguardano la minoranza. La realtà è evidente: la gente si allontana dalla politica per stanchezza di inganni, menzogne e decisioni insensate di una classe politica che preferisce la guerra al dialogo.

Giorgio Lecis

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