Ferruccio Garau, domenica 28 ottobre a Cagliari una serata per ricordare il professionista e l’uomo.

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È difficile, anche a distanza ormai di giorni, parlare della scomparsa di Ferruccio Garau, presidente dell’Associazione Echi Lontani e promotore, insieme con l’inseparabile moglie Giuliana, dell’omonimo Festival. Ed è difficile non solo per la sua statura artistica di pioniere e infaticabile divulgatore della musica antica su strumenti storici in Sardegna, ma soprattutto dal punto di vista umano e personale.

Sarebbe facile scrivere un articolo sulle vicende professionali di Ferruccio: studente di Organo al Conservatorio di Cagliari, comincia la sua attività di organizzatore nel 1984, a Selargius, con gli   “Incontri Internazionali di Musica, Danza e Didattica”, andati avanti ininterrottamente sino al 1994. Poi, nel 1995, il Festival “Echi lontani – musiche d’epoca in luoghi storici”, prima in seno alla cooperativa “Cogitur” e poi facendo nascere, nel 2001, l’ ”Associazione Culturale Echi lontani”, che attraverso concerti, spettacoli, proiezioni, conferenze, dibattiti e presentazioni ha fatto conoscere a un vasto pubblico il mondo della musica antica suonata in modo storico.  L’elenco di tutte le straordinarie attività svolte si possono trovare nel dettaglio nel sito www.echilontani.org che, davvero, merita una visita anche solo per avere un’idea di quanto l’Associazione e tutti i membri, via via negli anni, abbiano fatto per Cagliari e la Sardegna, dal riportare in vita organi prima inutilizzati e lasciati nell’incuria in un angolo di qualche chiesa allo studio ed esecuzione di musicisti sardi prima assolutamente sconosciuti, come Giuseppe Agus, il compositore settecentesco emigrato a Londra ma di origini stampacine.

 

Un curriculum di tutto rispetto. Ma non basterebbe.

 

Non basterebbe per capire davvero chi fosse Ferruccio Garau, col quale ho lavorato dal 2011 al 2014, sicuramente un periodo che pare un’inezia rispetto a chi è stato al suo fianco per decenni ma che, però, mi ha fatto assaggiare il mondo degli organizzatori culturali in toto e, in particolare, il “mondo Ferruccio”. Perché questa locandina, creata per annunciare una serata a lui dedicata nella giornata di domenica 28 ottobre alla Chiesa di Santa Maria del Monte, a Cagliari, è azzeccatissima. “…Ma non è così!”, recita. E come è stato già ricordato da chi lo conosceva bene, per Ferruccio niente era “così”, se il “così” non corrispondeva al suo pensiero. Che era un pensiero pulito, a volte ingenuo, col quale affrontava la vita personale e professionale in un mix di leggerezza e schemi rigidissimi.

Ferruccio si amava facilmente e altrettanto facilmente con lui si litigava, senza mai mettere tuttavia in dubbio la stima lavorativae l’affetto personale. Senza mai  dimenticare la sua autoironia, che gli consentiva di affrontare gli innumerevoli problemi di salute che lo tormentavano da praticamente tutta la sua vita col sorriso, quasi una sorta di pudore, di “non voler dare fastidio” che lo ha accompagnato fino all’ultimo. Senza mai mettere in discussione la sua passione e il suo senso di giustizia, due componenti imprescindibili nella sua attività di organizzatore che si è, nei decenni, dovuto scontrare con graduatorie incomprensibili, leggi ingiuste, cavilli e fideiussioni, così come i suoi colleghi del sindacato COSASS con i quali era pronto a scendere e dare battaglia. Ma la passione vinceva sempre contro lo scoraggiamento, la sfiducia, il doppiogiochismo; l’amore per la bellezza, per i suoni e gli strumenti di un particolare periodo storico, quello fino al Classicismo viennese e alla scuola di Mozart e Beethoven, che ora è tornato in auge sia nei Conservatori che nelle sale da concerto ma che, quando Ferruccio ha iniziato col Festival, era considerato di serie B, soprattutto in Sardegna.

Per chi non l’ha conosciuto domenica sarà un’occasione per ascoltare buona musica e saperne un po’ di più. Per gli amici, un modo per stringerci vicino a Giuliana,  non solo il suo braccio destro ma il suo tutto, e ricordarlo suonando e bevendo un bicchiere di vino. Ridendo degli innumerevoli aneddoti che ognuno può raccontare e rimpiangendo la sua scomparsa, come professionista e come uomo.

Alle 20, domenica, a Santa Maria del Monte, via Corte d’Appello, Cagliari.

In memoria di Ferruccio Garau, presidente di Echi lontani.

 

 

FRANCESCA MULAS

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