Festival dei Tacchi. Ultima giornata con Paolini, Pievani, Andrea Serra, Mauro Mou e Silvestro Ziccardi

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La XXII edizione del Festival dei Tacchi, la rassegna organizzata dal Cada Die Teatro tra i magnifici scenari naturali dell’Ogliastra, volge al termine e per l’ottava e ultima giornata riserva al suo affezionato pubblico un dono, “un bonus, per stare in tema con l’attualità” ha scherzosamente detto durante la presentazione il direttore artistico Giancarlo Biffi.

Domani, martedì 10 agostoalle 19, alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu, Marco Paolini e Telmo Pievani incontreranno il pubblico per una conversazione sulle domande che da sempre l’uomo si pone: da dove arriviamo, come ci siamo evoluti?, temi affrontati nello spettacolo Antenati, andato in scena domenica. L’artista e il filosofo evoluzionista si confronteranno con gli spettatori per dialogare, ascoltare, raccogliere storie. E per raccontarne. Per dare senso ai loro mestieri in questo tempo. L’ingresso è gratuito, ma riservato a chi ha assistito allo spettacolo andato in scena domenica.

Alle 17.30 Andrea Serra, maestro, impegnato da 16 anni nella scuola dell’ospedale Microcitemico di Cagliari, accompagnato alla chitarra da Daniele Serra, salirà sul palco con lo spettacolo L’Altalena tratto dall’omonimo libro che raccoglie le storie che quotidianamente l’autore incrocia tra le stanze dell’ospedale. «Ci sono storie che devono essere raccontate perché sono belle, sono importanti, hanno valore – spiega Serra -. Da quando lavoro come maestro in ospedale ho avuto la fortuna di vederne e viverne tante e mi è venuta voglia di raccontarle, perché si sa che una storia bella se la racconti, se la condividi, diventa ancora più bella. Questa storia nasce dalla domanda che mi è stata rivolta più spesso negli ultimi quattordici anni: «Come fai?» che sottintende: come fai a vedere i bambini che soffrono, come fai a vedere i genitori che soffrono per la sofferenza dei propri figli, come fai a vivere tutto questo senza farti annientare. La risposta non è nel vento ma sull’Altalena. È lì che penso di averla trovata. Ma è possibile riuscire a raccontare con equilibrio, storie di persone straordinariamente normali, stando su un’altalena? Non avendo una risposta mi sono messo a cercarla, ho iniziato a scavare e penso di averla trovata».

Alle 21.30 saliranno sul palco della Cantina Antichi Poderi Mauro Mou e Silvestro Ziccardi con Il respiro del vento, produzione Cada Die Teatro con le musiche originali di Mou, Ziccardi e Matteo Sanna. C’era una volta un villaggio vicino a un grande lago, così limpido che sulla sua superficie potevi vedere galleggiare le nuvole, le foglie, le stelle e i sassi bianchi del fondo. Certe sere il cielo si rifletteva sull’acqua e colorava le case e i suoi abitanti d’azzurro e di blu. Ma un giorno smise di piovere e il lago si prosciugò. L’anziano del villaggio chiamò un ragazzo: “Guarda il cielo Alizar, il nostro lago ora è lassù, tu dovrai riportarlo quaggiù”. Alizar prima di partire andò dalla sua amata Mounia e sotto il Grande Albero si scambiarono una promessa d’amore. Il respiro del vento è la storia del viaggio di Alizar che, cercando la pioggia per il suo popolo, pian piano perse se stesso, e di Mounia che lo ritrovò, seguendo il suo respiro.

Il Festival è sostenuto da Comune di Jerzu, Cantina Antichi Poderi, Fondazione di Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna e Ministero della Cultura.

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