L’8 dicembre è il giorno dell’Albero di Natale

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Si vive di tradizioni, perchè le tradizioni fanno parte del nostro essere: i ricordi di quando eravamo bambini ed il tramandarsi anche di piccoli gesti e di abitudini familiari radicate sono importanti e irrinunciabili.

Fare l’albero di Natale l’8 dicembre è una di queste tradizioni: è una regola non scritta, ma seguita un po’ dappertutto; sarà forse perchè l’8 dicembre, che è giorno festivo fisso nel mese (l’ultimo prima del Natale), invoglia e regala qualche ora di tempo in più in famiglia, oppure perchè – per consuetudine – in tutte le città del mondo la data odierna, è quella ultima utile per l’accensione dei grandi alberi che adornano i centri urbani.

Certo, quest’anno a causa di lockdown più o meno totali, in molti hanno pensato bene di anticipare gli addobbi natalizi casalinghi: va bene lo stesso, anche perchè qualche luccichio anticipato scalda il cuore ed in questo momento ce n’è tanto bisogno; fatto sta che oggi ed ancora in queste ultime ore, certamente qualcuno si è messo in regola e sta ultimando il ‘suo’ albero.

L’albero di Natale non può mancare, perchè è uno dei simboli più antichi, di origine pagana poi intrecciatosi come tradizione al presepe cristiano; non è un caso infatti, che in tutte le case il presepio sia spesso proprio accanto all’albero addobbato e multicolore e costituisca un tutt’uno come simbolo del Natale.

Per i popoli antichi era un modo di festeggiare il rinnovarsi delle stagioni, il nuovo ciclo solare, l’arrivo dell’inverno. I Romani abbellivano le loro domus con fronde di pino e altri sempreverdi, regalandone un rametto come buon auspicio durante le Calende di gennaio.

I Celti, i sacerdoti e le sacerdotesse Druidi decoravano abeti e pini rossi, simboli di lunga vita, per le celebrazioni del giorno più corto dell’anno. I Vichinghi ritenevano che gli abeti avessero addirittura poteri magici poiché non perdevano le foglie neppure col rigido freddo del Nord Europa.

I popoli germanici, festeggiavano l’arrivo della stagione fredda piantando un albero con mele, noci, datteri e fiori di carta per poi bruciare un ceppo nel focolare per i dodici giorni consecutivi; dal modo in cui il ceppo bruciava, si poteva dedurre come sarebbe stato l’anno successivo. Quel ceppo natalizio ed il suo colore intenso nell’ardere, si è tradotto oggi, nelle luci dell’albero.

Il primo vero e proprio albero di Natale della storia è datato 1441 e fu allestito in Estonia: un grande abete venne issato nella Piazza Municipio di Tallinn, attorno al quale giovani scapoli, uomini e donne ballavano insieme, alla ricerca della propria anima gemella.

La tradizione dell’albero di Natale si è poi radicata in Europa in tempi più recenti, nel 19°secolo. In Italia invece, la prima a fare un albero di Natale fu la Regina Margherita di Savoia che, a metà ‘800 se lo fece preparare in una delle sue stanze personali al Quirinale. Da quel momento pian piano divenne un usanza che andò diffondendosi anche nelle case degli italiani.

Insomma grandi o piccoli che siano, da oggi gli alberi di Natale sbrilluccicano dappertutto, segno che la festa più importante e sentita dell’anno sta arrivando; la speranza è che le tanti luci e gli addobbi colorati, possano regalare – soprattutto in questo 2020 da dimenticare – un pizzico di magia, pace e serenità a tutti.

Alberto Porcu Zanda

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