La Fondazione Giuseppe Dessì al Salone del Libro di Torino

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La Fondazione Dessì ritorna al Salone del Libro di Torino: l’istituzione culturale di casa a  Villacidro (Sud Sardegna), impegnata nella custodia e valorizzazione del lascito culturale di Giuseppe Dessì (1909 – 1977), partecipa alla trentaquattresima edizione della più grande fiera italiana dell’editoria con due diversi appuntamenti dedicati allo scrittore sardo.Il primo, in agenda nella giornata inaugurale, questo giovedì (19 maggio) dalle 16 alle 17 nella Sala Rosa (Padiglione 1), è un incontro incentrato sul cinquantenario della vittoria di Dessì al 

Premio Strega con il suo romanzo più noto, “Paese d’ombre”. Moderati dal giornalista Stefano Salis, ne parleranno Gian Arturo Ferrari, manager dell’editoria efinalista allo Strega nel 2020 col suo primo romanzo, “Ragazzo italiano”, lo scrittore Matteo Porru, il presidente della Fondazione Dessì Antonello AngioniLaura Pariani e Giuseppe Lupo, vincitori (rispettivamente nel 1996 e nel 2013) della sezione Narrativa del Premio Dessì, il concorso letterario che si tiene annualmente a Villacidro dal 1986.L’indomani (venerdì 20 maggio), alle 15.30 nello stand della Regione Sardegna, si presenta invece 

Mi ha fatto ogni possibile domanda!” Quarantacinque interviste a Giuseppe Dessí (più una), il volume pubblicato lo scorso dicembre dalla Fondazione Dessì, che raccoglie interviste rilasciate dallo scrittore tra il 1945 e il 1977 su testate come Paese SeraL’UnitàAvanti!Dramma, La Fiera LetterariaIl Popolo e Cinema nuovo, tra le altre. Con il curatore dell’opera Nicola Turi, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze (è stato allievo di Anna Dolfi, massima studiosa dell’opera di Dessì) interverranno Raffaello Palumbo Mosca, ricercatore presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, e il figlio di Giuseppe Dessì, Francesco Dessì Fulgheri. Modera l’incontro l’ex presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci.Leggere le interviste raccolte in “Mi ha fatto ogni possibile domanda!”, scrive Nicola Turi nella sua introduzione, permette “di ricostruire, seppure per frammenti, un percorso biografico (…) nomade prima per motivi familiari (la carriera militare del padre che lo conduce prestissimo in Veneto) e poi per professione (da Sassari città ‘aperta’ a Roma, da Ravenna a Teramo a Grosseto…); e allo stesso tempo di conoscere le opinioni dello scrittore su questioni di politica e di attualità (segnate da un crescente pessimismo…) ma anche di penetrare ricordi, spazi emotivi e abitudini creative (…) di un uomo legato al tempo e ai luoghi mitici dell’infanzia, meravigliosa anche ripensando a decenni di distanza al Campidano somigliante a una prateria del West, da attraversare al galoppo, in cui lo svogliato studente dipingeva, inventava storie, veniva scolasticamente salvato da Don Luigi, coltivava l’idea di fare il medico ma sentiva (sulla spinta del materialismo marxista e dei filosofi appena scoperti, su tutti Spinoza, superati poi in volo ariostesco) di non essere libero in nessuna delle sue scelte”.Sempre venerdì 20, alle 17.30, stavolta al salone Off alla Biblioteca Civica Villa Amoretti (in corso a Orbassano), il gruppo di lettura di Villa Amoretti leggerà pagine tratte dalle opere di Giuseppe Dessì. Intervengono Laura Pariani e Matteo Porru: un dialogo tra un’autrice affermata come la prima, vincitrice del Premio Dessì nel 1996, e uno scrittore emergente, classe 2001.Dopo gli impegni al Salone del Libro di Torino, un altro appuntamentoattende la Fondazione Dessì, stavolta nella sua sede a Villacidro, in quella che fu la casa della famiglia dello scrittore. Venerdì 27 maggioalle 18.15, si rende omaggio al babbo di Giuseppe Dessì, il maggiore della Brigata Sassari Francesco Dessì Fulgheri, in un incontro con lo studioso di storia militare Alberto Monteverde, il presidente della Fondazione Dessì Antonello Angioni, e lo storico Aldo Accardo, presidente della Fondazione di Ricerca “Giuseppe Siotto” di Cagliari. A seguire, la proiezione de La trincea, l’originale televisivo scritto da Giuseppe Dessì che nel 1961 inaugurò il secondo canale della RAI: è il racconto della battaglia della Trincea dei razzi del 1915 che vide protagonista proprio il padre dello scrittore. La Fondazione Dessì guarda intanto anche alla prossima edizione, la trentasettesima, del Premio letterario intitolato all’autore di “Paese d’ombre”, in programma a Villacidro dal 18 al 25 settembre. Articolato in due sezioni, NarrativaPoesia, il concorso è aperto alle opere di scrittori e poeti in lingua italiana pubblicate dopo il 31 gennaio 2021. Le iscrizioni sono ancora aperte fino al 15 giugno.

Il bando e altre informazioni sul premio sono disponibili al sito (www.fondazionedessi.it) e alla pagina Facebook (www.facebook.com/PremioLetterarioGiuseppeDessi) della Fondazione Dessì, mentre la segreteria organizzativa risponde ai numeri 070931438734741176553406660530, e all’indirizzo di posta elettronica info@fondazionedessi.it.

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