Le autorità USA accusano il gruppo tedesco di avere truccato i motori di altri modelli, tra cui Porsche

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Continua la guerra commerciale tra America e Germania con gli yankee che usano il pugno duro per soffocare sul nascere l’ammorbidimento dei tedeschi e di conseguenza dell’Europa che conta, per le questioni internazionali di Siria e Ucraina alimentando la bufera attorno a Volkswagen, travolta dallo scandalo dei motori diesel truccati. Nella giornata di ieri l’agenzia statunitense per la protezione ambientale ha infatti formalizzato una nuova accusa al gruppo automobilistico tedesco con un comunicato, in cui afferma di ritenere che in Usa ci siano almeno altri 10mila veicoli con motore diesel truccato.La novità sarebbe rappresentata dal fatto che i motori in questione avrebbero una diversa cilindrata rispetto a quelli analizzati due mesi fa e sui cui è scoppiato lo scandalo del diesegate. In particolare si tratterebbe di motori diesel da 3 litri, equipaggiati su diversi modelli del gruppo, con marchio VW ma anche Audi e Porsche.

Circostanza quest’ultima che rischia peraltro di creare più di un problema alla casa automobilistica di Wolfsburg, essendo oggi il nuovo amministratore delegato quel Matthias Muller che prima della nomina a CEO della VW era proprio a capo di Porsche.

La Volkswagen ha respinto le nuove accuse, sostenendo che i modelli indicati dall’agenzia USA sono dotati di un software legale, ma di cui non era stato spiegato adeguatamente il funzionamento alle autorità statunitensi. 

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