Lidl, l’altra faccia della convenienza: nessun impegno concreto per i polli coinvolti nella filiera, parte la campagna europea rivolta al gigante del discount 

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Animal Equality e altre 10 organizzazioni europee per la protezione degli animali lanciano oggi una nuova campagna rivolta a Lidl, per chiedere all’azienda di impegnarsi a contribuire ad una maggiore tutela del benessere dei polli allevati per la loro carne e a ridurne le sofferenze.

Centinaia di aziende in tutto il mondo, tra cui Fileni, Carrefour, Cortilia e Eataly in Italia, si sono già impegnate a mettere fine a questo problema adottando pubblicamente lo “European Chicken Commitment” volto a migliorare gli standard del benessere animale negli allevamenti di polli.

Come dimostrano numerose inchieste – tra cui anche quelle recenti condotte da Animal Equality proprio in Italia – i polli allevati per la loro carne sono gli animali terrestri più maltrattati del pianeta. Questi animali infatti sono stati geneticamente modificati perché il loro corpo cresca a dismisura in pochissimo tempo. Questa scellerata politica dei produttori e delle aziende del settore alimentare causa in questi delicati animali attacchi cardiaci, insufficienza respiratoria, malattie congenite e condizioni croniche come la deformità nelle zampe. 

A causa di questa condizione, i polli a rapido accrescimento soffrono anche di malattie congenite, come la miopatia white-striping, un fenomeno che danneggia anche la carne come prodotto per quei consumatori che ancora mangiano carne e derivati e che comporta un peggioramento del valore nutrizionale del petto, che si compone di meno proteine e più grassi. Oltre ai maltrattamenti animali, quindi, potrebbero esserci anche elementi relativi alla salute umana e alla tipologia di prodotto che viene proposto ai consumatori. 

A sottolineare la gravità della situazione, a luglio 2022 Animal Equality ha rilasciato un’inchiesta realizzata all’interno di un allevamento di proprietà di uno dei maggiori produttori di polli a rapido accrescimento in Italia. Le immagini raccolte dal team investigativo hanno rivelato l’alto tasso di mortalità e le pessime condizioni igienico-sanitarie presenti all’interno dell’allevamento di polli, dove sono stati riscontrati anche animali gravemente feriti e cadaveri abbandonati nelle celle frigorifere.

Per affrontare questi problemi, oltre 20 grandi organizzazioni per la protezione degli animali, tra cui Animal Equality, chiedono a Lidl di aderire allo European Chicken Commitment, un impegno a livello europeo attraverso cui le aziende della GDO si impegnano a implementare e a rispettare gli standard volti a ridurre drasticamente le sofferenze dei polli. 

Lo European Chicken Commitment, già sottoscritto da Lidl Francia e – come già accennato – da alcune grandi aziende in Italia come Fileni, Carrefour, Eataly e Cortilia, prevede interventi specifici per ridurre le sofferenze dei polli utilizzati nell’industria alimentare, tra cui il passaggio dall’allevamento di razze a crescita rapida a razze a crescita lenta con maggiori indicatori di benessere animale. 

“I polli a rapido accrescimento sono prigionieri del loro stesso corpo, ma come se non bastasse la loro sofferenza negli allevamenti è aggravata dalle condizioni in cui sono costretti a sopravvivere” – afferma Ombretta Alessandrini, Campaigns Coordinator di Animal Equality Italia – “Dal momento che la lettiera su cui camminano non viene mai cambiata, questi animali posano le loro zampe 24 ore su 24 sui propri escrementi e sulle deiezioni dei compagni causando ustioni e perdita di piumaggio, mentre l’alta concentrazione di ammoniaca nell’aria provoca ai polli gravi problemi respiratori”. 

“L’uso massiccio di antibiotici che si rende necessario per limitare i danni su questi animali negli allevamenti provoca un aumento dell’antibiotico resistenza, uno dei più grandi pericoli per la salute di tutti su scala globale. Gli individui che sopravvivono a questa vita miserabile sono comunque destinati al macello a sole 7 settimane dalla nascita, quando sono di fatto dei pulcini troppo cresciuti. Alla luce di tutto questo, molti dei principali supermercati italiani e internazionali hanno già aderito allo European Chicken Commitment, ma non è ancora il caso di Lidl. Per questo motivo, con la nuova campagna chiediamo che anche questa azienda faccia la propria parte per contribuire ad alleviare la sofferenza di milioni di polli allevati ogni giorno in Europa e in Italia”.

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