Sandro Picci, 47 anni, cagliaritano è stato ucciso intorno alle 16:30 di a Cagliari, in via Pertusola nel quartiere di Is Mirrionis, con un colpo di pistola in bocca, sparato da una calibro 7,65.
Tutto ha inizio intorno alle 14.30 da Facebook e Whatsapp, da questa frase: “Potete avere macchine e soldi, ma la mia opinione rimarrà sempre la stessa“. Il 24enne, pare che recentemente avesse vinto 100 mila euro, risponde: “Pidocchi siete e pidocchi rimarrete”. La discussione passa dal virtuale al reale,
si riscaldano gli animi, e cosi che intorno alle 15.30, Martin Aru decide di recarsi in via Pertusola con la fidanzata per un incontro a quattr’occhi col suo rivale, ma ha avuto la peggio, infatti è stato picchiato dagli amici di Sandro Picci. Il giovane riesce a scappare e ritorna a casa. Il pensiero di vendicarsi è però grande, e ritorna in via Pertusola stavolta col padre Massimiliano, armato di frusta. Nel cortile, però, ad attenderli non trovano più l’autore del post, ma il fratello e Picci. Non è chiaro cosa sia accaduto a quel punto, probabilmente un ulteriore diverbio e Aru spara mirando contro il fratello dell’autore del presunto messaggio infamante, che stramazza al suolo senza vita. I due, padre e figlio salgono in macchina e scappano ma un paio di ore dopo Martin Aru si presenta ai carabinieri confessando di aver sparato. Nel frattempo la notizia del delitto fa il giro del quartiere e i parenti della vittima decidono di vendicarsi a loro volta andando a casa della famiglia Aru dove trovano il padre, che viene picchiato e al quale viene e danneggiata l’auto, hanno fermato la loro ira solo grazie all’intervento dei carabinieri. In seguito alle indagini
Il giorno dopo tocca al padre, Massimiliano Aru, di 48 anni, accusato di concorso nel delitto, raggiungere il figlio in carcere a Uta.