Picco di influenza nelle feste, stress negli ospedali

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Non siamo ancora al picco, previsto la prossima settimana, ma sono sempre più gli italiani alle prese con l’influenza, con numeri già elevati per questo periodo e con ricadute negli ambulatori dei medici di famiglia e nei pronto soccorso.

Proprio l’anticipo del punto massimo dei contagi, che generalmente si verifica a fine gennaio, sta provocando un maggior afflusso nei reparti d’urgenza anche a causa della coincidenza della parziale chiusura degli studi medici di famiglia per le feste.

“Quest’anno la situazione sembra peggiore rispetto agli anni passati proprio per questa coincidenza temporale” sottolinea Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici, precisando che tutto il sistema, compreso quello dei medici di famiglia in queste settimane, sta registrato un aggravio di lavoro e di disagi. Ieri l’Istituto superiore di sanità ha evidenziato il trend settimanale in crescita dell’influenza con una percentuale di contagiati poco sotto il 30% (29,4%) sul totale dei campioni analizzati, sottolineando inoltre come nel caso della simil influenza il livello attuale risulti il più alto di tutte le stagioni precedenti. Mentre sono quasi 40mila le infezioni da Covid registrate nell’ultima settimana, anche e i dati Fiaso non segnalano un aumento di ricoveri a causa del virus pandemico.

“Una mole di attività così non si era mai vista – afferma il segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale di Roma e provincia, Pier Luigi Bartoletti – Nel mio studio le visite sono raddoppiate in questi giorni”. I pazienti, spiega il medico, si presentano in ambulatorio a causa dei vari virus che circolano in questa fase dell’anno: “E’ il mix di Covid, influenza e sintomatologia intestinale. Il peggio deve ancora arrivare a inizio gennaio quando riapriranno le scuole”.

E Bartoletti riferisce di un sovraccarico nei pronto soccorso della capitale confermato anche dall’Ordine dei medici di Roma che segnala un aumento dell’attività del 30%. “Nei momenti di difficoltà il sistema va in crisi. Questo è un periodo in cui, oltre agli incidenti delle feste, si aggiungono i casi dell’influenza che si sommano ai casi Covid, anche perché abbiamo eliminato le mascherine che avevano attenuato la diffusione dei virus influenzali – dice il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi – Nei Pronto soccorso risulta un’attività superiore del 30 % rispetto al periodo natalizio dei tempi pre-Covid”.

Secondo Dario Manfellotto, presidente della fondazione Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi) con l’aumento dei casi di influenza e Covid si sta verificando un rallentamento delle procedure ospedaliere. In Lombardia la crescita dei contagi da influenza provoca ricadute sulle strutture: nell’ultima settimana sono stati più di 150mila le persone che si sono ammalate.

Al pronto soccorso del Policlinico di Milano oggi pomeriggio sono stati registrati 59 pazienti in trattamento e 13 in attesa, al Niguarda 48 trattati e 22 in attesa, al San Raffaele 83 trattati e 5 in attesa. I numeri degli ospedali di Milano mostrano come il picco di accessi per influenza e covid (accresciuto dal periodo di festa in cui parte dei medici di famiglia sono in vacanza) dia ancora lontano dal diminuire.

E intenso è anche il lavoro delle ambulanze, che si trovano a dover attendere a volte a lungo che i pazienti possano essere presi in carico. Un soccorritore ha raccontato di tre ore di attesa ieri a Seriate, in provincia di Bergamo. Per meglio affrontare il problema dal Pirellone hanno deciso di sospendere fino al 15 gennaio i ricoveri da casa in ospedale per terapie riabilitative. E già il 21 dicembre aveva chiesto di ridurre gli interventi di elezione.

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